Il Pd non sa neppure se fare le primarie

Il Pd non sa neppure se fare le primarie

(...) ma soltanto per discutere, insieme al nostro caporedattore Massimiliano Lussana, del caso del terrorista rosso Cesare Battisti, addirittura descritto col punto interrogativo come un omicida o un perseguitato politico.
«Non abbiamo ritenuto opportuno - racconta Rasetto - organizzare un faccia a faccia tra Vincenzi e Pinotti, anche perché i tempi sono prematuri. A fine agosto dovrò incontrarmi con i segretari di Sel, Udc, Idv, Rifondazione e Verdi, per capire se anche loro vogliono le primarie di coalizione. Noi siamo favorevoli e spero che lo siano pure gli altri compagni del centrosinistra. Marta Vincenzi dovrà dire se si ricandiderà entro il 30 settembre. Poi ci saranno le presentazioni delle varie candidature, che per nostro statuto devono rappresentare o il 30 per cento dei 7mila iscritti o il 35 per cento dei 420 membri dell'assemblea provinciale. Quindi, tra il 15 dicembre e il 15 gennaio, dovremo fare le consultazioni primarie».
Tuttavia, se Rasetto non vuole creare «ufficiali» attriti fra le future candidate e indica una Festa dedicata più che altro alla «primavera araba», sulla corsa alla candidatura di primo cittadino di Genova il giovane segretario provinciale ha in serbo un'altra sorpresa e non è detto che partecipino pure le signore candidate. «Domenica 11 settembre - continua Rasetto - ho organizzato personalmente un dibattito intitolato Genova Duemilaventi, dove inviterò i maggiori rappresentanti della società civile genovese per discutere del futuro della città e, naturalmente, delle elezioni del 2012».
«Non vorrei che intervenissero politici o amministratori - ridacchia il segretario del Pd - ma non posso anticipare la sorpresa finale della Festa democratica. Il tema del sindaco e del governo di Genova è importante. Stiamo lavorando per aggregare le forze all'interno del Pd e quelle degli altri partiti al fine di proseguire lo sviluppo di Genova per il bene dei genovesi».
Tra i «big» nazionali che interverranno al Porto Antico, ci saranno il segretario nazionale Pierluigi Bersani mercoledì 31 agosto, l'ex segretario massimo D'Alema (che tornerà nella sua Genova martedì 6 settembre) e il vicesegretario nazionale Enrico Letta che sarà intervistato giovedì 8 settembre. Oltre al presidente della Regione Claudio Burlando e al presidente della Provincia Alessandro Repetto, sul palco dell'Expo, si alterneranno altri politici di livello nazionale ed europeo. Per il centrodestra, sono stati invitati il sottosegretario agli esteri Vincenzo Scotti e il presidente dei deputati Pdl al Parlamento europeo Mario Mauro.
La piazza della Festa sarà arroventata anche dagli interventi del blogger libico Hassam Al Djani, il primo che aveva incitato alla rivolta contro Gheddafi, ma anche alcuni giovani protagonisti della rivoluzione di piazza Tahir al Cairo e quelli della Primavera tunisina. Sulle «rivolte» dei teppisti inglesi, invece, è stato invitato a parlare Andrei Duff, rappresentante del Liberal Party britannico.

Oltre alla politica, la Festa significa pure musica e gastronomia. Sono già pronti gli stand con piadine salsicce, baccalà, focaccia col formaggio ed altre prelibatezze, che però hanno fatto andare su tutte le furie i titolari dei ristoranti intorno al Porto Antico.

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