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Pd, passa la linea Bersani: tregua con Veltroni

Tutti contro tutti. Scintille tra Bersani e Veltroni. Il leader del Pd: "Il documento dei 75 è stato un errore". L'ex sindaco di Roma rispolvera antiche rivalità: "Quando si candidò alle primarie il leader ero io". La Bindi rincara la dose: "Walter fa vigliaccherie". Marini smorza: "C'è stato un chiarimento"

Pd, passa la linea Bersani: tregua con Veltroni

Milano - Scintille tra bersaniani e veltroniani. Errore strategico e comportamento vigliacco. I vertici del Pd sparano contro il redivivo Walter Veltroni. Il suo documento, sottoscritto da 76 parlamentari, non è andato giù a Bersani che ha vissuto la proposta veltroniana come l'ennesima frattura in un partito già frazionato. E oggi, alla direzione nazionale, i nodi sono tutti venuti al pettine. Il documento dei 75 è "un errore", "no al gioco dell’oca, non possiamo ricominciare sempre dall’inizio". Lo ha detto Pierluigi Bersani parlando alla direzione del Pd. "Io sono per un partito -dice il segretario del Pd- dove il dibattito sia sincero e libero nei nostri organismi e nelle diverse iniziative promosse ma il documento dei 75 è stato un errore. È stato un atto, un gesto che ha avuto effetti al di là degli obiettivi e dei contenuti, presentato a organismi già convocati, si è prestato - sottolinea -, a immaginarci come un partito senza bussola in un momento in cui le difficoltà sono nella destra. I nostri elettori ci vogliono combattivi e chiedono di lavorare per evidenziare la crisi del berlusconismo".

Veltroni ironizza: "Stiamo solo discutendo" Quando nel pieno della campagna elettorale in Sardegna Bersani si candidò per le primarie non ci rimasi bene ma non obbiettai. Egli sostenne che voleva solo discutere e non litigare. Ecco, uso le sue parole: stiamo solo discutendo". Lo ha detto Walter Veltroni durante il suo intervento alla Direzione del Pd, in cui ha difeso il documento da lui promosso con Fioroni e Gentiloni. "L’unità non è una base di partenza, non è obbedienza e non è spirito acritico, ma è una discussione tra persone". Poi Minniti comunica l'astensione dei 75 firmatari, ma alla resa dei conti la mozione viene approvata e gli astenuti sono solo 32, tutti gli altri votano sì.

Marini: "C'è stato il chiarimento" "È stata una direzione positiva, chiare ed efficaci la relazione e le conclusioni di Bersani. Le discussioni politico si fanno negli organi di partito". Così Franco Marini ha commentato l’esito dei lavori della Direzione del Pd. "C’è stato il chiarimento che avevo auspicato - ha aggiunto Marini - ora si può parlare della ricostruzione della piena unità del partito".

Bersani: "C'è sentimento unitario" Siamo un partito che discute perchè non abbiamo padroni, ma c’è un sentimento unitario. Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, incontrando i giornalisti al termine della Direzione nazionale. Bersani ha ribadito che "la bussola c’è", ricordando che durante la discussione ha ripetuto che "il documento dei 75 è stato un errore ma ho dimostrato assoluta disponibilità a discutere dei temi che interessano l’opinione pubblica negli organismi dirigenti. Siamo un partito che non ha padroni, non crediamo alla democrazia personale". Quindi, a proposito del dibattito in direzione, il segretario ha aggiunto: "Si è discusso criticamente, c’è stata una votazione ma in un clima che lascia intendere che c’è un sentimento unitario."

Finocchiaro: "Walter ha creato un disagio" Il documento di Walter Veltroni è uno sbaglio, la presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro lo ripete al termine della direzione del partito: "C’è un non detto tra di noi, il documento ha creato un disagio non solo nel gruppo dirigente ma nel partito, abbiamo dimostrato di non essere all’altezza. Dico a Walter che ha rotto la grammatica tra di noi perché abbiamo avuto un coordinamento per discutere e un’assemblea del gruppo ma il documento non è stato discusso ma sono state chieste le firme".  

Bindi: Veltroni? Fa vigliaccherie "Le leadership sono forti se c’è la disponibilità di tutti a rafforzarle e non a indebolirle". Lo dice in un’intervista al Corriere il presidente del Pd Rosy Bindi, aggiungendo che Veltroni "aveva promesso che non avrebbe ricambiato" le «vigliaccherie subite". "Non vogliamo annientare nessuno - spiega a proposito dell’intervento di oggi di Bersani -, ma se alcune persone scrivono un documento e raccolgono delle firme evidentemente vogliono essere prese sul serio. Non votare potrebbe essere offensivo nei loro confronti".

Letta: sostegno unitario a Bersani  È "fondamentale che venga eliminato qualunque malinteso che c’è il sostengo di tutto il Pd a Bersani". Il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, a Skytg24 chiede un sostegno chiaro al segretario a poche ore dall’avvio della direzione del partito. "Oggi mi auguro un passo avanti e non uno indietro, la settimana scorsa è stata molta incomprensione e malintesi".

Vendola: si cannibaizzano da soli "Io non intendo cannibalizzare il Pd, ma a volte ho l’impressione che il vertice di quel partito faccia di tutto per cannibalizzarsi da solo".

Lo dice il presidente della Regione Puglia, e leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola in una intervista alla Stampa in cui chiede a Bersani e agli altri esponenti democratici "di trovare una modalità di discussione che proietti al di fuori" di una "mediocrità opaca".

 

 

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