Il Pd s’inventa la retromarcia

Roma. L’intervista del presidente Silvio Berlusconi al Giornale, che ha chiarito la cornice entro la quale inserire la variabile territoriale nella contrattazione, non è stata compresa da tutti.
Non l’ha compresa il segretario del Pd, Dario Franceschini, che ha parlato di «ennesima retromarcia del premier» (e qui Berlusconi era stato buon profeta: «So anche che diranno che ho fatto retromarcia») e ha ripetuto che «le gabbie salariali sarebbero un ritorno indietro».
Ma non l’ha compresa neanche la Cgil. «Se governo e maggioranza decidessero di andare avanti sulle gabbie salariali ci opporremo con tutte le nostre forze e con tutti gli strumenti», ha dichiarato il segretario generale Guglielmo Epifani in un’intervista alla Stampa. Ovviamente Epifani quando ha parlato non poteva conoscere le dichiarazioni di Berlusconi, ma nel corso della giornata di ieri nessun esponente del sindacato «rosso» ha in qualche modo corretto il tiro, lasciando intendere che i cigiellini sono pronti a scioperare nel prossimo autunno.
Eppure il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, pur non essendo mai arrivato a minacciare una mobilitazione, ha immediatamente precisato. «I chiarimenti che abbiamo cercato e abbiamo poi avuto sono sufficienti per chiarire questa importante questione», ha detto riferendosi anche alle parole del ministro Sacconi il quale aveva spiegato che il governo non sarebbe mai intervenuto per legge sulle libere intese tra imprese e lavoratori. Idem per il leader Uil Luigi Angeletti («Minacciare uno sciopero è irrealistico, la Cgil di scioperi ne minaccia tanti...»). Mentre il numero dell’Ugl, Renata Polverini ha chiesto all’esecutivo di sostenere «attraverso incentivi fiscali la riforma contrattuale che premia la produttività e incoraggia la contrattazione decentrata e di secondo livello».
Insomma, il presidente del Consiglio, precisando di non aver mai parlato di «gabbie salariali» ma di «contrattazione decentrata», in un sol colpo ha ricomposto quelli che potevano configurarsi come sfilacciamenti della maggioranza e ha stoppato le critiche dell’opposizione e dei sindacati, con le eccezioni di Franceschini e della Cgil.
«Franceschini - ha sottolineato il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto - farebbe bene a evitare di far finta di non capire mentre Epifani dovrà trovare un altro motivo per dichiarare quello sciopero generale d’autunno di cui ha gran desiderio».

Come ha ripetuto lo stesso Cicchitto «l’obiettivo è quello di realizzare l’intesa, fondata su più livelli di contrattazione realizzata da Confindustria, Cisl, Uil e Ugl, meglio se incentivata da un sostegno fiscale, ma quest’ultimo dipende dalle disponibilità finanziarie». Più chiaro di così...

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica