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Il Pd si spacca: Ds nel Pse, ma Veltroni non ci sta

Separati in casa: oggi a Madrid Piero Fassino ha sottoscritto il manifesto del Partito Socialista Europeo ma il Pd non ha aderito e Veltroni ha partecipato come ospite. Si litiga anche su un eventuale cooordinamento del Nord e sul nome del nuovo segretario dei Democratici

Il Pd si spacca: Ds nel Pse, ma Veltroni non ci sta

Roma - A diciannove giorni dalla Direzione nazionale, le acque nel Pd sono ancora molto mosse. Ad aumentare la confusione sono arrivate, ieri sera, le dichiarazioni di Massimo D'Alema a Crozza Italia. L'ex premier ha voluto ribadire di non essere interessato a fare il segretario del partito e fugando ogni fubbio ha intimato: "pretendo di essere creduto", aggiungendo poi che il futuro leader del Partito Democratico, dovrebbe appartenere ad un'altra generazione. Secondo punto all'ordine "dei litigi" del giorno: il coordinamento del Nord. Un'idea sponsorizzata dal sindaco di Torino, apprezzata da Enrico Letta, ma vista da molti come un'ulteriore frattura al già malconcio Pd.

Litigi europei Ciliegina sulla torta: la collocazione nello scacchiere europeo dei Democratici. Vero discrimine all'interno del Pd. Il Pse, infatti, avrà un proprio manifesto politico comune per le prossime elezioni europee di primavera. Ma i sottoscrittori sono arrivati alla spicciolata. Un pò sì e un pò no. Per l’Italia, infatti, hanno firmato oggi a Madrid Riccardo Nencini (Partito socialista), Piero Fassino (Ds) e Mercedes Bresso (Presidente del comitato degli amministratori regionali socialisti in Europa). Un pezzo di Pd è già dentro ma, con un'operazione di equilibrismo, un'altro pezzo è fuori. Il Pd infatti non ha ufficialmente aderito al manifesto e Walter Veltroni ha parlato all’assemblea come ospite. Caustica la reazione di Rosy Bindi, che ha messo le mani avanti, dichiarando che lei, nel Pse, non ci entrerà mai.

Veltroni: "Più Pse si apre meglio è"
"Questa famiglia politica ha dentro di sè l’idea della libertà, l’idea della promozione sociale, l’idea della lotta alla diseguaglianza. Penso che più questa famiglia si aprirà, più questa famiglia riconoscerà l’esistenza di tante forze, di tante energie, di tante culture che gravitano dentro il corpo democratico e progressista, e meglio sarà per tutti noi". Lo afferma il segretario del Pd, Walter Veltroni, nel suo intervento all’assemblea del Pse a Madrid. Veltroni ha parlato come ospite in lingua italiana. Il Pd non ha aderito al manifesto, con il quale il Pse si presenterà alle elezioni europee di primavera.

Parisi: "La firma di Fassino è un fatto gravissimo"
La firma di Piero Fassino non è andata giù ad Arturo Parisi. "E' un fratto gravissimo" ha sottolineato in una nota il leader di Democratici per la Democrazia. "Di fronte alla notizia che Fassino non aveva firmato il manifesto del Pse, mi ero illuso su una sua resipiscenza finale. Avevo sperato che Veltroni gli avesse ricordato, non solo le sue responsabilita di Ministro degli Esteri ombra, ma soprattutto che la nascita del Pd aveva posto fine alla autonoma vicenda dei DS, e quindi della sua funzione politica di Segretario politico di quel partito. Mi sono sbagliato - osserva Parisi -. Prima ancora e oltre che sinceramente dispiaciuto, continuo ad essere sempre piu sorpreso che Fassino non si renda conto della gravità del suo gesto".

"Il nuovo leader deve essere di un'altra generazione"
Punta sull'anagrafe Massimo D'alema. "Il giorno, e non è imminente, in cui si dovrà trovare un nuovo leader - ha detto D'Alema -, io credo debba essere di un’altra generazione". Secondo D’Alema, adesso "Veltroni ha un compito difficile e bisogna aiutarlo", ma nessun complotto, ha detto con forza, "io voglio dare una mano". Ora ciò che serve è "discutere, vedere insieme come ridare forza a questo progetto che è un grande progetto che però indubbiamente vive un momento difficile e sarebbe sciocco negarlo".

Chiamparino: "Coordinamento del Nord" Intanto ad agitare la discussione, c’è anche la proposta di Sergio Chiamparino di un coordinamento del Nord che si riunisca prima della Direzione del 19 dicembre, considerando anche l’ipotesi di un’alleanza con la Lega. Già bocciata però da Bobo Maroni che dice: "La Lega è forte, aumenta nei consensi e non ha bisogno di nessuno, men che meno di un partito che non c’è". Walter Veltroni, che oggi si trova a Madrid, fa sapere di essere aperto ad un coordinamento del Pd al nord, definendolo "utile". Rosy Bindi, invece, vorrebbe un "Pd Federale". Mentre sulle tensioni che ci sono state nel partito tra veltroniani e dalemiani, Bindi osserva: "Sono leale al segretario del mio partito che si chiama Veltroni e ho grande stima di D’Alema. Non mi si può chiedere di più. Sono laica nei confronti della fede, figuriamoci nei confronti di Walter e Massimo".

Veltroni approva il coordinamento Un coordinamento del Partito democratico al Nord "è utile" ed è la strada che il Pd sta percorrendo, anche per sottolineare la sua natura democratica rispetto ad altri partiti "imperiali". Lo ha affermato oggi il segretario del Pd Walter Veltroni, a margine del consiglio del Pse in corso a Madrid, che deve approvare il manifesto elettorale dei socialisti Ue in vista delle elezioni europee. "Un coordinamento del partito lo ritengo utile non da oggi, a Nord come in altre parti d’Italia, e che questo abbia un ruolo e una forza nell’elaborazione di linee, strategie e alleanze".

Letta: "Sono interessato al partito del Nord"
In Direzione, prosegue, "nessuno si metta in testa una resa dei conti, perchè non sarebbe un chiarimento autentico". Sul partito del nord è favorevole Enrico Letta: "È un bel tema, sono interessato.

È giusto che si chiariscano meglio i rapporti tra Roma e il territorio, perchè un partito romanocentrico non vincerà mai", mentre invece "il modello vincente è quello di Dellai in Trentino".

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