Roma - Il Pd in crisi di consensi e di identità va in piazza e si aggrappa all'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. "L’idea che il presidente del Consiglio abbia pensato di trasferire il potere legislativo nelle mani di una sola persona è estranea alla Costituzione" ha detto Walter Veltroni a margine della manifestazione del Pd a piazza Santi Apostoli.
Scalfaro all'attacco "Mi rivolgo al presidente del Consiglio, con rispetto perché è una carica istituzionale, ci rivolgiamo al presidente del Consiglio con pacatezza, che la carta costituzionale vuole unire e non dividere. Non ci faccia vivere con il timore per la libertà e la democrazia della nostra patria" ha attaccato Scalfaro. "Il presidente del Consiglio in questi giorni ci ha fatto preoccupare" afferma Scalfaro che ricorda le affermazioni del presidente del Consiglio, poi ridimensionate, sulla modifica della Costituzione. "La Carta è per unire, mai per dividere, che nessuno la usi per dividere" ha proseguito. Poi sulle possibilità di modifica ha chiarito: "La Costituzione vogliamo aggiornarla certo, ma non è possibile che sia stravolta, per aggiornarla ci vogliono i due terzi dei parlamentari e questo bisogna ricordarlo tutti i giorni e non un giorno sì e l’altro no. Non si possono toccare - afferma Scalfaro - i valori fondamentali di libertà, di giustizia e i diritti inviolabili di una persona. La democrazia è governo del popolo, il popolo è la voce prima e più forte". Per Scalfaro dire che la Costituzione italiana è figlia della filosofia comunista "è frutto di ignoranza". A piazza Santi Apostoli il presidente emerito della Repubblica ha ricordato che nella Costituzione "c’è la dottrina laica, quella socialista, la dottrina comunista e la dottrina cattolica" perchè, ricorda avendo preso parte ai lavori dell’Assemblea costituente, "i partiti di popolo, democristiano, socialista e comunista erano preoccupati che il loro popolo sentisse la forza di quegli articoli, partecipasse e condividesse l’anima della Carta".
Bonaiuti: "Continuano a delirare" "Anche oggi Veltroni continua a delirare e spara la solita serie di falsità contro il presidente Berlusconi". Replica così a Veltroni, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti.
Soro: insofferenza per le regole "Le cose dette e poi smentite in questi giorni da Berlusconi non cancellano l’idea di una sua insofferenza per tutte le regole, a partire dalla Costituzione - replica Antonello Soro, capogruppo del Pd alla Camera - noi crediamo che l’Italia abbia bisogno di equilibrio e moderazione. Mi pare abbia risposto Bossi, il presidente Napolitano rappresenta questa garanzia".
L'attacco di Di Pietro Anche il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, respinge le parole del premier e si appella all’Unione europea, perché solo la Ue "può fermare la dittatura".
Casini si smarca Intanto dalla manifestazione del Pd prendono le distanze le altre opposizioni: per il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, "il presidente Napolitano non ha bisogno di piazze e di qualcuno che manifesti per lui".
Rifondazione dice no al Pd Mentre secondo il segretario del Prc, Paolo Ferrero, "c’è bisogno di una sinistra che difenda la Costituzione sempre e tutta, non a corrente alternata. Rifondazione - aggiunge - lo fa e continuerà a farlo in modo coerente. Ecco perché saremo in piazza sabato a Roma sulla base dell’appello 'Ora basta!' e al fianco dei comitati di difesa della Costituzione ma non oggi con il Pd".
Berlusconi: attacco alla Costituzione? E' falso Dopo l’altolà del leader della Lega Umberto Bossi e nel giorno della manifestazione del Pd a difesa della Carta, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, torna sulle tensioni seguite alla vicenda di Eluana Englaro, ribadendo che "né io né il governo abbiamo mai attaccato il Capo dello Stato e la Costituzione". "Niente di più falso - continua Berlusconi intervenendo a Panorama del giorno - con Napolitano ho sempre avuto una cordialità di rapporti, che sono sicuro rimarrà tale. Il presidente del Consiglio non ha alcun interesse a non aver rapporti cordiali con il presidente della Repubblica".
Costituzione non è un moloch intoccabile "Io l’ho evocata e l’ho difesa - dice il premier - perché la Costituzione prevede che il Governo abbia piena responsabilità di giudizio sulla necessità e sull’urgenza di un provvedimento. La Costituzione non è poi un moloch intoccabile.
È la stessa Costituzione che prevede con l’articolo 138 la possibilità di modifiche. In parlamento ci sono molti progetti della sinistra che chiedono di modificare la Costituzione. La sinistra mistifica e mi attacca per nascondere le proprie divisioni interne".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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