Il Pd veltroniano è una minestra riscaldata

Ci sarebbero candidati alternativi a Veltroni. La questione è che non vengono assolutamente valorizzati dagli organi d'informazione. Il sindaco di Roma, quello che si è fatto incoronare a Torino nella sala gialla del Lingotto - un’incoronazione peraltro decisa dal solito gruppetto politico autoreferenziale - non convincerà gli italiani, specie nel Nord. Veltroni fallirà perché la sua è una politica ipocrita, fondata su un buonismo di facciata. Chiedetelo ai romani, chiedetelo a quelli che abitano nelle periferie che fanno schifo, chiedetelo a una Roma sempre più inquinata e sporca. Questa ipotesi di Pd è una minestrina riscaldata. L'Italia è piena di santi e non sente certo il bisogno del nuovo «san Veltroni» da Roma. Nel suo discorsetto Veltroni ha parlato dell'immobilismo della politica, del nuovo che avanza, del ricambio generazionale,dei problemi del mondo di cui la politica deve farsi carico. Ha proposto di fumare il calumet della pace con il mondo imprenditoriale che se l’è presa per gli studi di settore.

Abbiamo assistito, insomma, a un Veltroni tutto amore e zollette di zucchero. L'ospite capitolino - ci auguriamo per breve tempo - dovrà però vedersela su temi a lui cari con i suoi alleati della sinistra radicale, nonostante la benedizione di Bertinotti.

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