Alla Spezia cè la mafia. E per fortuna cè la magistratura a cercare di contrastarla, perché se fosse per i politici campa cavallo. Parola di politici, appunto, dei Comunisti italiani, per la precisione, Tirreno Bianchi e Lorenzo Casté, uno dei quali, Castè, spezzino.
Regione, IV Commissione, ieri mattina. I due consiglieri presentano una proposta di legge legge che mira a salvaguardare dalla presenza di amianto i lavoratori di cave e torbiere e la salubrità dellambiente. Modifiche alla legge, autorizzazioni, campionamenti, analisi, e poi ecco la frase: «tenuto conto che le attività di cava per lestrazione di minerali contenenti agenti nocivi registrano spesso infiltrazioni malavitose che vanno a generare - come nel recente caso della Spezia, Santo Stefano Magra, Lerici, Aulla, un sistema mafioso...». Di più: «Dobbiamo essere grati al potere giuridico per aver svolto nel frattempo lattività di supplenza necessaria a sopperire alle carenze della clòasse politica». Balzo sulla sedia di Nicola Abbundo dellUdc: «Mafia? Se siete a conoscenza di attività illegali siete tenuti a denunciarle alle Autorità competenti, o rischiate il favoreggiamento!». Gelo in aula. Occhi puntati su Minnella Mosca dei Ds, lei avrà pur qualcosa da dire, da ex sindaco di Santo Stefano Magra.
Macché. La discussione è stata rinviata, ma solo per approfondire alcune parti della proposta di legge.
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