Ancora una fumata grigia per il Popolo della Libertà che non è riuscito a trovare la quadra nemmeno dopo i vertici romani di ieri che hanno coinvolto anche Silvio Berlusconi e il segretario Angelino Alfano. Ieri mattina i giochi sembravano chiusi intorno al nome di Giancarlo Vinacci, uomo dalla lunga esperienza nel mondo finanziario e del credito, attuale amministratore delegato di Medio Fimaa, genovese ma residente a Milano per motivi professionali. Vinacci, 53 anni, un fratello sindacalista che lavora in Regione Liguria, è stato portato a Roma dai parlamentari liguri Sandro Biasotti e Luigi Grillo e sembrava aver convinto lex presidente del Consiglio che aveva già dato il suo benestare. Ma allora di colazione Berlusconi ha incontrato Claudio Scajola e tra i due il confronto si è spostato dalle questioni nazionali a quelle genovesi con lex ministro ligure che ha rilanciato sul nome di Pierluigi Vinai, vicepresidente della Fondazione Carige, membro dellOpus Dei e ben visto nellambiente curiale, già più volte in passato accostato alla candidatura di sindaco per il Pdl. Nome che ha fatto prendere tempo a Berlusconi sullultima scelta e giochi, dunque, ancora tutti aperti. Così come sempre più aperta appare la frattura nel partito tra lala scajoliana e quella che fa capo a Grillo e Biasotti da dieci giorni impegnati ventiquattrore su ventiquattro a cercare il nome da lanciare per compiere quello che risulta sempre di più come un autentico miracolo: espugnare Genova.
Il termine ultimo entro il quale verrà sciolta la riserva rimane quello di lunedì, giorno nel quale il Pdl riunirà il proprio coordinamento metropolitano per stabilire con quale strategia proporsi ai genovesi e dovrà farlo partendo proprio con la proposta del primo cittadino.Fuori dai giochi, invece, Enrico Bartolini. Il presidente dellOrdine dei Medici della provincia di Genova si è ritirato dalla contesa prima ancora che dal Popolo della Libertà arrivasse una proposta definita. Il professore ringrazia chi ha pensato al suo nome e torna ad immergersi nella sua attività:
«I tempi stavano stringendo troppo e quindi ho preferito defilarmi - spiega il presidente dellOrdine dei medici -. Bisognava costruire un progetto e affrontare temi dei quali io non conosco contorni, né contenuti. Posso solo dirle che lunica cosa che avevo chiesto a chi mi ha contattato era di poter mantenere la mia indipendenza e basta». Intanto, ieri lassociazione Italia Futura ha presentato un sondaggio della Swg sulle intenzioni di voto dei genovesi in vista delle amministrative. Il partito più votato sarebbe il Pd con il 28 per cento, mentre il centrosinistra nella sua interezza raccoglierebbe il 44 per cento ed una lista civica di Marco Doria viene accreditata al 4 per cento.
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