Lannuncio ufficiale è slittato ancora e la scelta del candidato per il Pdl sta diventando davvero una specie di sit-com. Lunica certezza è che la candidatura di Giuliano Ferrara è definitivamente tramontata. Ad annunciarlo è lo stesso direttore del Foglio, che ieri mattina di buonora ha preso carta e penna e ha inviato un messaggio a Gianfranco Fini e Gianni Alemanno, suoi principali interlocutori nella trattativa. «Cari amici, dal momento che siete orientati a non collaborare con la mia lista per la vita e contro laborto, vi prego di prendere nota della mia indisponibilità ad accogliere la vostra offerta di candidarmi a sindaco di Roma. Con i migliori e più cordiali saluti, e con gli auguri per una buona e serena campagna elettorale». Dopodiché sono riprese le riunioni e le trattative, e il nome in pole position è sempre più insistente: Giorgia Meloni. Lei, intanto, continua a fare il suo lavoro da vicepresidente della Camera, presiedendo anche ieri lAula. «Non è deciso nulla - spiega la Meloni chiacchierando con una cronista in Transatlantico -. Io non ho ancora parlato con nessuno. E poi bisogna vedere cosa ne penso io...». Secondo lultimo sondaggio ufficiale disponibile, effettuato da Crespi ricerche, la Meloni, a fronte di un Rutelli al 47%, sarebbe al 36,5%, Storace attorno al 13 e Bordon al 2. Intanto Fini, da Napoli, in serata, a una domanda sulla candidatura di Giorgia Meloni, dice: «Stiamo discutendo, mi auguro che si chiuda tra qualche ora, al massimo tra qualche giorno».
Passa unaltra giornata in stand-by. Alla fine, stando a quanto riportano alcune voci di An, il nome scelto potrebbe essere annunciato venerdì, in occasione del primo direttivo romano del Pdl. Ma anche qui non mancano le incognite: «Direttivo? Io non ne so niente - afferma il coordinatore regionale del Lazio di Forza Italia, Francesco Giro - mi pare ci sia una grande confusione nella parte aennina del Pdl». La sit-com quindi si tinge di giallo: qual è la verità? Intanto, nel quartier generale di An si vagliano anche «nuovi nomi». Cè anche chi lavora per far cadere lindisponibilità di Maurizio Gasparri, che invece continua a dire «no grazie». Unipotesi, quella dellex ministro della Comunicazione, su cui il candidato della Destra, Francesco Storace fa il suo commento: «Rispetterò qualsiasi candidato avversario, anche Gasparri eventualmente. Daltra parte con lui ho spartito il pane per una vita, poi se arriva terzo dopo me e Rutelli il problema è suo».
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