Pdl, crescono gli imprenditori in lista Candidati Ettore Riello e Ciarrapico

Giovanardi e la Brambilla schierati in Emilia Romagna. Bocciato Strano di An

da Milano

Game over. Silvio Berlusconi mette il sigillo sulle liste e annuncia la chiusura definitiva delle candidature del Popolo della libertà. Dopo l’ultima notte di aggiustamenti e limature, il sofferto esercizio di selezione delle migliaia di nomi di imprenditori, professionisti, manager e gente comune offertasi nella speranza di assicurarsi un futuro parlamentare si è concluso con il consueto strascico di euforia e delusione.
Alla prova dei nomi, le scelte di Berlusconi seguono una doppia direttrice. Innanzitutto quella annunciata di un forte rafforzamento della presenza femminile. «Nelle liste abbiamo voluto inserire il 30% dell’altra metà del cielo» spiega il leader del centrodestra. «Per arrivare al 50% forse l’Italia non è ancora pronta, ma io credo siamo già sulla buona strada». E poi una robusta iniezione di imprenditori della piccola e media impresa, magari senza grossi nomi ma con tanti personaggi con un ruolo preciso sul territorio. La stessa base che fu il motore della sua vittoria del ’94. Certo il Pdl deve fare i conti con il «no» di Antonio D’Amato che ieri, in una conferenza stampa, ha ringraziato per l’offerta ma ha obiettato di «non vedere l’impegno riformista e la determinazione a cambiare». In realtà alla base della chiusura della trattativa hanno giocato due fattori: l’impossibilità da parte del Pdl di assicurare un ministero di serie A per l’ex presidente di Confindustria. Ma anche il desiderio di non infliggere quello che sarebbe stato vissuto come una sorta di sgarbo all’organizzazione di Viale dell’Astronomia. Ha declinato l’invito a scendere in politica anche Andrea Riello che vuole concludere il mandato di capo della Confindustria veneta ma nelle liste del Pdl ci sarà un altro esponente della famiglia, il cugino Ettore Riello, presidente e amministratore delegato del gruppo.
«Abbiamo fra i candidati Maurizio Del Tenno e altri imprenditori lombardi e veneti che hanno dato la loro disponibilità e che sono scesi in campo a fianco del presidente Berlusconi» dice Mariastella Gelmini. «Ci sono candidature, come quelle di Colaninno e Calearo, che sono le candidature dei figli di. Noi invece abbiamo preferito mettere in lista imprenditori magari meno famosi ma che ce l’hanno fatta da soli».
Un altro messaggio viene inviato da Raffaele Lombardo che confuta la convinzione, espressa da D’Amato, che nel programma del Pdl non sia riservata una particolare attenzione al Sud. «D’Amato evidentemente in questi anni deve essere stato molto distratto, al punto da non avere avuto tempo per occuparsi dei problemi del Mezzogiorno» dice il leader Mpa. «Controlli bene e vedrà che si sbaglia».
Nella lista delle new entries tra gli imprenditori figurano altri due nomi. Il primo è quello dell’imprenditore ed editore Giuseppe Ciarrapico che verrà candidato nel Lazio al Senato dal Pdl. «Non potevo che partecipare a questa competizione. Una battaglia per gli ideali che ritengo oggi prevalentemente interpretati da Berlusconi con il Popolo della libertà». Entra nell’elenco dei possibili senatori anche l’imprenditore calabrese Vincenzo Speziali, ex presidente di Confindustria Catanzaro. In Piemonte il coordinatore Guido Crosetto (che ieri ha avuto un lieve malore) è nella testa di lista. Per la lista del Pdl alla Camera restano confermati in quota Fi i nomi dell’imprenditore della moda Santo Versace, della giornalista Lella Golfo e, per An, dell’ex presidente della Provincia di Catanzaro, Michele Traversa. In Emilia Romagna verranno schierati Carlo Giovanardi e Michela Vittoria Brambilla. In Campania il giornalista Giancarlo Lehner e il giovanardiano Luigi Compagna. Un altro giornalista in campo sarà Giovanni Mottola, ex direttore de Il Tempo. Nel Lazio ci sarà il consigliere regionale Stefano De Lillo e il leader delle proteste dei tassisti romani, Loreno Bittarelli. «Io sono di un partito e resto fedele a quello. Mi ha cercato anche Rutelli tramite alcuni suoi emissari (circostanza smentita dai rutelliani, ndr). Voleva parlarmi per propormi qualcosa poi non si è fatto più nulla».

In Sicilia, infine, correrà Umberto Scapagnini e il presidente degli avvocati di Catania Salvo Torrisi. Infine Nino Strano paga caro l’aver mangiato mortadella al Senato. È al 14° posto della lista in Sicilia. Una posizione che assomiglia molto a una bocciatura.

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