L’Italia dei Valori si mangia una bella fetta di Pd, mentre il centrodestra cristallizza il risultato del 2008, confermando il consenso del Pdl e deludendo in parte le ambizioni della Lega, che a Milano sperava di sfondare con un successo maggiore.
Il succo politico del voto milanese alle Europee sembra questo, con circa la metà delle sezioni cittadine scrutinate alle 2,20 di ieri notte: 569 seggi già spogliati su 1248 (il 45% circa).
Secondo i dati parziali il Pdl arriva al 37%, sostanzialmente confermando il dato delle Politiche dello scorso anno. Il Pd lascerebbe per strada sette-otto punti, confermando il trend nazionale che vede i democratici in grossa difficoltà. Tanto da essere sollevati per un risultato che li penalizza di diversi punti.
Discorso inverso per la Lega, che era arrivata al voto europeo con grande entusiamo e fiducia. Lo spoglio ha un po’ smorzato gli entusiasmi, tanto che - sempre secondo una prima analisi parziale - il «Carroccio» si ferma al 12%, sostanzialmente la percentuale raccolta alle Politiche dello scorso anno. Se andasse a finire così, la delusione si misurerebbe anche rispetto ai sondaggi elettorali.
Il tentativo centrista solitario dell’Udc risulta tenere, con un 3 per cento abbondante che consolida un dato che alle Europee del 2004 si era fermato al 2,4 per cento, mentre alle Politiche di un anno fa aveva raggiunto il 3,1.
A conti fatti, l’unico che - in base a questo parziale spoglio - potrebbe gioire ed esultare è il partito di Antonio Di Pietro, che sfiorerebbe l’8 per cento. Il confronto rispetto alle precedenti tornate elettorali dice che l’ex pm a Milano ha più che triplicato i suoi consensi rispetto alle Europee di 5 anni fa, mentre il confronto con il voto politico del 2008 vede comunque una forte avanzata, rispetto al 4,8.
Capitolo a parte per la sinistra radicale, che non sembra riprendersi dal colpo infertole l’anno scorso con il «voto utile» veltroniano: Rifondazione Comunista e il PdCi, con la loro lista «anticapitalista», in base allo scrutinio di circa un terzo delle sezioni è intorno al 3 per cento.
Gara all’ultimo voto con Sinistra e Libertà. La formazione concepita da Sinistra democratica insieme ai fuoriusciti di Rifondazione, ai socialisti e ai Verdi è anch’essa intorno al 3 per cento. Qualche punto decimale Rifondazione e Sinistra e Libertà lo cedono al Partito Comunista dei Lavoratori.
Poco altro da registrare a una prima analisi parziale del voto, se non la buona affermazione dei radicali, che con la lista Bonino-Pannella, nelle sezioni scrutinate, raggiungerebbero un buon risultato. Deludente sembra invece l’andamento della formazione elettorale messa insieme da Destra, Pensionati e Movimento per l’Autonomia.
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