Pdl e Lega a caccia dell’ultimo voto Scoppia la guerra del federalismo

Un dipartimento del Pdl lombardo impegnato sui temi del federalismo e Silvio Berlusconi lunedì prossimo a Milano per parlare del rilancio dell’economia. Ma anche una scuola di politica per i candidati e quote in lista per giovani e donne. A ottanta giorni dal voto per 3 milioni di lombardi, si infiamma la competizione tra Pdl e Lega. Ancora una volta alleati, ma rivali nella caccia all’elettore. Così di fronte a un Carroccio che non perde occasione per sventolare la bandiera dell’organizzazione federale dello stato e la difesa del territorio, il nuovo coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani lancia il Tavolo di governo del Pdl lombardo. «Un modo - sintetizza con efficacia il governatore Roberto Formigoni - per regionalizzare il partito». Ancor di più, secondo la vice di Mantovani, l’ex di An Viviana Beccalossi: «Il Pdl è nato come un cartello elettorale e ha già vinto tutte le elezioni. Ora si tratta di organizzare un vero partito».
Ieri nella sedi di viale Monza la prima riunione con i ministri Maria Stella Gelmini, Paolo Romani, Ferruccio Fazio e Michela Vittoria Brambilla, il vice presidente della Camera Maurizio Lupi, le sottosegretarie Daniela Santanchè e Laura Ravetto. In agenda la costituzione di una squadra per far sentire più forte a Roma la voce dei lombardi. «Crediamo ci sia una buona speranza - dice Beccalossi - di esportare il modello Lombardia a Roma. Lì ci sono tempistiche diverse, noi vogliamo portare un po’ di sana concretezza».
Fra le prime iniziative annunciate da Mantovani, un dipartimento «per affrontare i temi del federalismo» affidato a Formigoni, alla Ravetto e al vice capogruppo del Pdl alla Camera, Massimo Corsaro. Obiettivo è stilare un documento in un incontro che si terrà a Pavia e al quale parteciperanno i ministri per spiegare l’azione del governo. «Basta parlare di gossip - spiega la Santanchè - Vogliamo finalmente dire agli italiani tutto quello che Berlusconi ha fatto per il nostro Paese. Si rassegnino i nostri avversari, il Pdl cresce in parlamento e anche nella sua organizzazione».
A parlare di rilancio con i rappresentanti dell’economia arriverà Berlusconi stesso, lunedì 28 febbraio nella sede milanese di Confcommercio. Pronta a insediarsi l’assemblea dei parlamentari lombardi. Già costituito il gruppo dei diciotto senatori Giampiero Cantoni e Ombretta Colli, martedì tocca ai trentaquattro deputati. Obiettivo la difesa «degli interessi dei lombardi». Il presidente Formigoni ha già sollevato quattro questioni: Pedemontana, BreBeMi, rilancio di Malpensa e Parco dello Stelvio.
Ieri all’ordine del giorno anche le prossime elezioni che coinvolgeranno due amministrazioni provinciali (Mantova e Pavia) e 232 Comuni. Col Pdl pronto a stilare i criteri per la composizione delle liste, per la scelta dei candidati sindaci e il rapporto con alleati come la Lega. L’impegno è dare «ampio spazio a giovani e donne» che saranno «almeno il 40 per cento».

Per preparare questi cinquecento giovani e mille donne, una scuola di politica con i ministri Gelmini e Sandro Bondi. Infine, in occasione della manifestazione di sostegno al governo del 26 marzo a Roma, «la Lombardia farà la sua parte», ha assicurato Mantovani.

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