Il Pdl fa leva sulle nostalgie politiche del passato, risveglia il vecchio centro democristiano e quello dei «liberi e forti» del Ppi di Don Luigi Sturzo. Per un appello preciso: la Dc non è morta, tuttaltro, è farà sentire il suo peso alle regionali. Ricordando la figura del fondatore del partito Popolare, è lo stesso senatore Giulio Andreotti, in un videomessaggio registrato, a sostenere che «cè ancora spazio per la Dc perché i suoi principi non invecchiano». Ancora più esplicito è il ministro Gianfranco Rotondi: «Silvio Berlusconi è la nuova Democrazia cristiana. Noi avevamo un ritmo da danza classica. Lui ci ha dato un ritmo da discoteca. Ma i valori sono gli stessi». A ripercorrere i passi salienti del pensiero di Don Sturzo è anche il presidente lombardo Roberto Formigoni: «Novantanni fa - spiega - Sturzo interpretava la voglia di riscatto di tutti gli italiani e aiutò lItalia a risollevarsi dalla crisi. Oggi stiamo reagendo con la stessa fiducia a un altro tipo di crisi». Formigoni solletica lanimo cattolico della platea radunata al Circolo della stampa dal candidato Pdl Domenico Zambetti e dallassociazione culturale Centro e Libertà. «Noi siamo convintamente cattolici e convintamente allinterno del Pdl dove i valori della vita, della famiglia e della persona hanno trovato cittadinanza al 100 per cento».
Domenico Zambetti sfodera il decalogo sturziano dei «liberi e forti» e ammette: «Abbiamo la presunzione di portare nel Pdl i valori della dottrina sociale della Chiesa. Non pensiamo di esserne gli unici portatori ma portatori privilegiati questo sì».
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