I giovani debuttanti del voto sono quarantamila. Diecimila non sono mai entrati in cabina, gli altri trentamila è la prima volta che si trovano a scegliere il sindaco. Pensando (anche) a loro il Pdl ha organizzato la festa conclusiva in via Dante, con Ron, Paolo Meneguzzi, Valerio Scanu e naturalmente i politici che tirano la volata a Letizia Moratti.
«Scrivi Berlusconi» ripetono cartelloni, magliette e cappellini. La sinistra si esibisce nel concerto di Roberto Vecchioni in piazza Duomo, evento conclusivo della campagna elettorale dello sfidante, Giuliano Pisapia.
Sulla mobilitazione per Berlusconi si gioca una fetta della possibilità di vittoria della Moratti al primo turno. Il centrodestra ci spera ancora e mette in campo, anzi in strada, i suoi ministri e sottosegretari, riuniti per la festa conclusiva in via Dante. Tra la gente e sul palco sfilano un sorprendente e inconsueto Giulio Tremonti e poi Ignazio La Russa, Daniela Santanché, Laura Ravetto, Mario Mantovani. Il coordinatore regionale del Pdl parla ai ragazzi: «Con la riforma dell’università vi abbiamo liberato dai baroni».
«C’è una bella atmosfera. Vogliamo che la gente sia serena e si diverta. C’è un clima di festa e secondo me possiamo vincere al primo turno. Letizia Moratti è una signora da tailleur, Pisapia indossa l’eskimo e porta le molotov in tasca» si scalda Daniela Santanché, tra gli organizzatori dell’imponente happy hour per cinquemila persone che anima la passeggiata con vista sul Castello Sforzesco.
Sventolano bandiere del Pdl, volano palloncini azzurri. Maurizio Lupi sale sul palco: «Chiedo un grande applauso perché siamo del Pdl. Dobbiamo convincere gli indecisi, quelli che non vogliono andare a votare». Il sottosegretario Luigi Casero ironizza: «Parlo poco così potete ascoltare la musica». Scherza anche Tremonti: «Do il microfono a Ignazio. Glielo darei... in testa!». Insomma, tutti sfoggiano una (più o meno sincera) tranquillità.
La distensione porta alle chiacchiere tra l’ex An, Gianni Stornaiuolo, e l’azzurro Doriano Riparbelli. Non è la prima volta che li si vede insieme, ma fa sempre un certo effetto ritrovare a braccetto i due colleghi di partito che erano arrivati alle mani. Si affaccia tra la folla Nicole Minetti, indossa il capellino giallo «Scrivi Berlusconi», la gente si accalca per salutarla. «Ma quella è la Minetti!», le chiede una foto ricordo.
Molti giovani sono anche tra i candidati. Le liste sono state svecchiate. Così, accanto ai soliti infastiditi dalla rumorosa vita notturna milanese, c’è chi propone di salvare capre e cavoli, locali e riposo notturno. «Non c’è bisogno di regole ulteriori, anzi forse ce ne sono troppe.
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