nostro inviato a Fiumaretta (Sp)
Fiumaretta forse è ancora in Liguria. Geograficamente parlando lo è senza dubbio, seppure proprio al confine dellestremo levante. Ma Fiumaretta è forse ancora in Liguria, perché politicamente, o meglio ancora dal punto di vista interno del Pdl, sembra così distante dal resto della regione. Laggiù, nello Spezzino considerato ormai a torto più rosso e monolitico possibile, il Popolo della Libertà ligure rivive in questi giorni qualcosa che appena si riavvicina a Genova sembra svanire dincanto. Il Pdl rivive la voglia di far politica, di battagliare, di partecipare. La Festa azzurra è qualcosa di più di quella sagra politica che può sembrare a prima vista a chi sbircia da lontano per paura di essere bollato come reazionario nel paese dei rivoluzionari.
Soprattutto, la Festa azzurra è qualcosa che non si capisce perché non possa uscire da Fiumaretta. Perché non possa lanciare la sfida alla Festa dellUnità. Da Genova, dal cuore della Liguria che tutti si lamentano essere sempre troppo difficile da conquistare. Giovedì sera, quello che era una domanda senza risposta, ha forse trovato una soluzione per limmediato futuro. Perché mentre il pdl non sta certo attraversando uno dei suoi momenti migliori di forma, lentusiasmo di Fiumaretta ha gettato le basi per il grande salto. Lanno prossimo, la Festa azzurra si farà a Genova. È bastato un cenno dintesa tra i consiglieri regionali Marco Melgrati, Gino Garibaldi e il padrone di casa Gino Morgillo, affiancato dal commissario provinciale Raul Giampedrone, per capire che sì, si può fare. Avevano appena finito di confrontarsi in un dibattito pubblico con amici e attivisti spezzini, interrotto solo dal profumo irresistibile dellasado, quando si è iniziato a parlare della sfida impossibile. Lattenzione riservata alle loro testimonianze, in un giovedì sera ancora afoso aveva dimostrato che la voglia di fare politica nella base cè ed è tanta. Ieri sera, con il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e leuroparlamentare Licia Ronzulli moderati da Giovanni Toti, condirettore del tg di Italia 1 «Studio Aperto», il livello del dibattito ha mostrato di non avere nulla da temere a certe serate dei compagni, per la gioia del coordinatore regionale Michele Scandroglio. Questa sera spazio al senatore Gigi Grillo e agli amministratori locali, mentre domani sarà la volta del ministro della Difesa Ignazio La Russa.
Il problema dei dibattiti però non era certo quello più preoccupante. Gli spettacoli e gli artisti che potrebbero venire a Genova sarebbero senza dubbio di richiamo assoluto. La Festa però vive solo se cè la macchina che funziona. Già da qualche anno persino la Festa dellUnità rischia bilanci in rosso non solo politicamente. Sono più le spese che i ricavi. In questo senso Morgillo, pronto a mettersi il grembiule per dare una mano al bar, è tranquillo, i conti a lui tornano: «Qui le spese sono già coperte con sponsor e ricavi della lotteria - traccia un bilancio sommario già a inizio kermesse - Quello che viene in più serve a finanziare lattività politica.
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