Pdl, telenovela infinita: Vinai candidato di tutti, Biasotti è l’alternativa

Niente di nuovo sul fronte Pdl. Ancora una giornata interlocutoria senza nessuna scelta ufficiale e altre ventiquattro ore passate a ragionare su quali decisioni prendere per presentarsi al rinnovo di palazzo Tursi con qualche speranza di raggiungere il ballottaggio. Il «borsino del candidato» ieri vedeva in rialzo il nome del vicepresidente della Fondazione Carige Pierluigi Vinai che resta trincerato dietro un silenzio ferreo nonostante ieri sera i parlamentari liguri riuniti a Roma abbiano deciso di puntare tutto su di lui. Il membro dell’Opus Dei continua a ragionare sul da farsi ma non scioglie le riserve in attesa di avere rassicurazioni da parte del partito. Intorno alla sua candidatura il cantiere è aperto e si lavora dall’alto e dal basso. Dall’alto si è mosso Claudio Scajola che ieri è tornato a far visita a Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli e poi in via dell’Umiltà da Angelino Alfano per discutere sulle amministrative genovesi; dal basso continua il lavoro della lista civica Liguria Moderata della quale Vinai fa parte. Ed uno dei nodi da sciogliere pare essere proprio il modo con cui presentare il candidato: «Se fosse Vinai il candidato non può essere sola espressione del Pdl - spiega Andrea Cambiaso, presidente del movimento -. Deve esserlo di una componente di moderati presente sulla scheda con un proprio simbolo al quale affiancare anche quello del Pdl». Ma non sarebbe l’unico potenziale alleato di una coalizione che vedrebbe il coinvolgimento dell’Api di Rutelli rappresentata in Liguria dal professor Giovanni Battista Pittaluga e alla quale potrebbe anche aggiungersi una lista civica creata da Raffaella Della Bianca, preludio al progetto che la consigliere regionale da poco uscita dal Popolo della Libertà, ha in mente. Questo mentre ieri è tornata insistente la voce che vorrebbe l’Udc in rotta con Enrico Musso.
Anche il coordinatore metropolitano Gianni Barci ora sposa l’ipotesi Vinai e conferma di aver contattato i parlamentari liguri: «Gli ho chiesto di chiudere i giochi in fretta, massimo entro venerdì perché la situazione pare insostenibile» commenta Barci. I dirigenti cittadini sono anche alle prese con il nodo candidature per il consiglio comunale e per i nove Municipi, partite ancora tutte aperte che stanno subendo un rallentamento proprio a causa della mancanza di certezze sul candidato sindaco tanto che il Pdl ha scritto a tutti i suoi iscritti chiedendo di mettersi in gioco personalmente. Tornando al nome per palazzo Tursi ieri i dirigenti del partito hanno bussato alla porta del consigliere regionale Matteo Rosso e della consigliere provinciale Renata Oliveri che hanno risposto picche, mentre nel pomeriggio Ignazio La Russa aveva ancora speranza di far tornare sui suoi passi Giancarlo Vinacci: «C’è il tentativo di intimorire i nostri candidati, lui è un buon candidato. Ci sono della incertezze, ma spero in un ripensamento». Gianni Plinio torna all’attualità e vede una sola alternativa: «Se non si riuscisse a convincere Vinai è Sandro Biasotti che deve scendere in campo, ormai in zona Cesarini di terze vie non riesco a vederne». E lo stesso ex presidente della Regione Liguria starebbe pensando alla possibilità di metterci la faccia mentre dagli scajolani continuano gli attacchi. Ieri è stato il senatore Franco Orsi ad attaccare Biasotti: «Se non ci sono le condizioni di cercare un candidato competitivo - spiega Orsi -, l’uomo più in vista del partito in città deve mettersi in gioco, ma secondo me non lo farà».


Scajola, invece, interviene sulla questione con una lettera al Secolo XIX nella quale ribadisce gli stessi concetti già espressi nei giorni scorsi e rincara la dose contro Grillo e Biasotti «che hanno ritenuto di decidere nelle “segrete stanze” badando ai piccoli interessi di bottega».

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