da Pechino
Un film già visto: fuoco e fiamme a casa nostra, buoni come agnellini oltre confine. Sono le abitudini dei nostri ministri che, una volta lasciato il territorio italiano, dimenticano le loro «crociate». È il caso del ministro dellAmbiente, Alfonso Pecoraro Scanio, che in visita in Cina, si guarda bene dallusare toni accesi contro linquinamento; eppure nella Repubblica popolare laria è irrespirabile al punto che ormai è emergenza sanitaria e intere fabbriche sono state spostate. Ma non è una novità, in passato anche il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, che in casa nostra si batteva per i diritti civili, una volta allestero si dimenticava di richiamarne il rispetto. Insomma in Italia un volto, in trasferta un altro.
Eppure Pecoraro Scanio ne avrebbe avuta la chance trovandosi a Pechino per inaugurare la «Sino-Italian Green Week», settimana di cooperazione Italia-Cina per la protezione dellAmbiente e per lo sviluppo sostenibile in programma fino al 7 luglio. Il calendario prevede iniziative in cui verranno illustrati i risultati ottenuti dal programma iniziato nel 2000 che vede il ministero dellAmbiente e della tutela del territorio affiancare le istituzioni cinesi nei progetti per il monitoraggio e la gestione dellambiente.
Si tratta di 57 progetti realizzati finora da una task-force italo-cinese composta da 60 esperti provenienti dal ministero italiano e dai suoi partner cinesi. I progetti spaziano in vari campi: protezione e conservazione delle risorse naturali, gestione delle risorse idriche, valorizzazione energetica dei rifiuti, sviluppo delle fonti rinnovabili e dellefficienza energetica, pianificazione urbana sostenibile, protezione dellambiente nelle aree più povere, sviluppo di tecnologie e sistemi di trasporto a basse emissioni, «agricoltura sostenibile», protezione della biodiversità, gestione delle foreste.
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