Pedemontana, a marzo aprono i cantieri

«La Pedemontana si farà, i cantieri si apriranno, come annunciato, il 10 marzo prossimo, forse anche prima, i primi lotti delle tangenziali di Como e Varese non saranno a pedaggio e i lavori verranno portati avanti senza buttare via i soldi dei cittadini». Così il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha annunciato, insieme all’assessore alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo, la Conferenza dei servizi sulla Pedemontana che si terrà il prossimo venerdì all’Auditorium Gaber del Palazzo della Regione. «Oltre al via libera delle Regione, c’è anche quello delle Province coinvolte e di quasi tutti i 93 Comuni interessati. Solo cinque, infatti, hanno dato parere sfavorevole, quindi la Pedemontana procede», ha spiegato Cattaneo durante la conferenza stampa cui hanno partecipato anche il presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni, e l’assessore alle Grandi opere della Provincia di Varese, Carlo Baroni. E se la Pedemontana «procede» la tangenziale che dovrebbe collegare Milano ad Abbiategrasso segna invece il passo. L’assessore Cattaneo ha partecipato alla conferenza dei servizi del «comparto sud ovest di Milano», ovvero quello che riguarda il collegamento tra la superstrada Malpensa Boffalora a Magenta con la Tangenziale ovest di Milano. Oltre a lui hanno espresso parere positivo sul progetto il Parco del Ticino e i Comuni di Milano, Abbiategrasso, Magenta e Robecco sul Naviglio, mentre si sono espressi negativamente la Provincia di Milano, il Parco Agricolo sud Milano e i Comuni di Albairate, Cisliano, Cusago, Ozzero, Cassinetta di Lugagnano e Boffalora Ticino. «È davvero sorprendente - ha commentato Cattaneo - come, per mero calcolo elettorale, Enti che fino a poche settimane fa erano favorevoli a questo progetto siano diventati improvvisamente contrari». «Vale la pena - si è chiesto l’assessore - che per i calcoli elettorali di alcuni un territorio così importante subisca un danno così importante, rinunciando ad un progetto a cui lavoriamo da anni che potrebbe risolvere i problemi viabilistici della zona?». Adesso la parola finale passerà al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), che dovrà prendere una decisione sull’opera e verificare se Anas ha ottemperato a tutte le prescrizioni. I sindaci di Albairate, Boffalora sopra Ticino, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano, Cusago, Ozzero ribattono ala Regione accusandola di voler banalizzare la loro scelta.

Hanno spiegato di avere assunto una posizione di buon senso: il progetto dell’Anas, così come elaborato, è inaccettabile perché prevede un’infrastruttura inutile e costosa (419 milioni di euro contro i 281 milioni del progetto iniziale) che devasta un paesaggio pregiato, comporta consumo di suolo, compromette la qualità della vita dei cittadini e di molte attività produttive in prevalenza agricole.

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