Pedemontana, il mega-appalto a Impregilo

Roberto Formigoni resta, forte del sostegno di Silvio Berlusconi sfida le ambizioni della Lega per il 2010 e incassa anche il sostegno di Ignazio la Russa per conto di An. «Ne abbiamo parlato con il presidente Berlusconi, e insieme abbiamo deciso che continuerò a fare il presidente della Regione Lombardia in questa legislatura e nella prossima» spiega Formigoni a palazzo Madama per il primo giorno da senatore e candidato in pectore a un incarico di prestigio nel Pdl. Alla Camera l’incontro con Bossi. «Umberto, io e te dobbiamo vederci» gli ha detto abbracciandolo, mentre il Senatùr declamava: «Lombardia, Lombardia, Lombardia». Segnali di fumo prima di lanciarsi nel futuro: «La Lombardia avrà un evento molto importante che è l’Expo e ci sarà molto da fare. Lavoreremo nei prossimi sette anni per far crescere la Regione. Non avremo più un’Italia ingessata perché con il federalismo fiscale sarà capace di esaltare le eccellenze di ogni regione».
In sintonia Ignazio La Russa: «Anche in vista delle future scadenze internazionali che interessano Milano e la Lombardia, sono pienamente d’accordo con la decisione di assicurare un altro settennato di stabilità nel governo della Regione Lombardia». A «sponsorizzare» il presidente anche la coordinatrice regionale di Forza Italia, Mariastella Gelmini: «Formigoni resterà in Lombardia. Il suo livello di buon governo è un esempio per tutte le amministrazioni pubbliche italiane. Per questo e per le sue grandi qualità è la persona giusta per traghettare la Lombardia verso l’Expo del 2015».
Tra oggi e il 2015, però, si inserisce la Lega. Sia Davide Boni, capodelegazione del Carroccio in giunta, che Stefano Galli, capogruppo in consiglio regionale, da diverse angolazioni non ritengono tramontata l’ipotesi di una candidatura della Lega nel 2010. «La nostra è una richiesta legittima come quella di Formigoni. Vedremo» dice Galli davanti alle telecamere del Tg3. E anche Boni preferisce non deporre le speranze: «È naturale che nel mio cuore batte la speranza che il prossimo presidente sia un leghista, al di là delle capacità di Formigoni. Vediamo da qui al 2010. Ci sono tanti accordi che si possono fare e che possono essere portati avanti. Non anticiperei i tempi». Insomma, secondo la Lega la porta resta aperta.
L’attualità parla del rimpasto del giunta, reso inevitabile dall’elezione in Parlamento di tre assessori: il capodelegazione azzurro in giunta Giancarlo Abelli e per An la vicepresidente Viviana Beccalossi e il capodelegazione Massimo Corsaro. Personalità di peso che il governatore intende sostituire in modo adeguato. Nei giorni scorsi Formigoni ha parlato anche di una riduzione del numero degli assessori e si è discusso del desiderio di far entrare uomini di fiducia come il capogruppo azzurro Giulio Boscagli e Marcello Raimondi.

Rimane la questione del vicepresidente, attualmente di An ma che la Lega potrebbe rivendicare come premio di consolazione per aver fatto cadere la battaglia sulla presidenza. Si parla di Davide Boni o di Massimo Zanello. Come nome forte per An c’è quello di Romano La Russa, che lascerebbe l’incarico al Parlamento europeo.

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