Politica

La «Pedemontana» si farà Via ai lavori dopo 40 anni

La Regione Lombardia firma l’ok al progetto: quasi 90 chilometri di tangenziali e strade che collegheranno quattro milioni di persone nelle province di Bergamo, Milano, Como e Varese

da Milano

Se ne parla a dir poco dagli Anni Sessanta e oggi finalmente è arrivata la firma che apre la strada ai lavori della Pedemontana. Sono ottantasette chilometri di strade e tangenziali, fondamentali per collegare quattro milioni di persone, oltre duecentomila imprese e quattro province lombarde: Bergamo, Milano, Como e Varese. I lavori partiranno nel 2010 e alla fine sarà possibile andare da Malpensa a Bergamo con una strada diretta, senza passare da Milano. Anche il resto della rete milanese ne risulterà molto alleggerita. I tempi di realizzazione saranno rapidi, promette la Regione Lombardia, che è l’ente concedente. Il presidente Roberto Formigoni ne ha fatto una delle grandi battaglie della sua giunta e, adesso che l’ha vinta, prende altri impegni: «Le prime tratte saranno realizzate nel giro di due anni e la conclusione dell’intera opera avverrà entro il 2014».
È stato il governo Berlusconi, nel luglio del 2005, a ottenere l’approvazione del progetto e del piano finanziario in sede Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. E ora la Regione, che non ha mai smesso di fare pressing anche sul governo Prodi, non teme di esagerare parlando di «una giornata storica»: oggi sarà firmata la Convenzione per la realizzazione dell’opera. Formigoni è più che soddisfatto: «Abbiamo raggiunto un altro successo estremamente significativo per i nostri cittadini ma anche per tutta Italia. Sblocchiamo un nodo fondamentale, perché il sistema viabilistico pedemontano è posto sul corridoio cinque, asse intermodale fondamentale anche per i collegamenti con l’estero».
Il progetto, diventato concreto nei primi anni Ottanta, era rimasto fermo a lungo. «Quando sono diventato governatore - ricorda Formigoni - l’ho trovato nel cassetto. L’ho subito tirato fuori ma nel frattempo erano cresciuti gli insediamenti e si erano moltiplicate le attività. Siamo arrivati al via grazie al ruolo da protagonista giocato dalla Regione con i diversi governi, al lavoro certosino con gli enti, e all’impegno ingegneristico di riscrittura del progetto».
Lungo questo percorso Formigoni e il suo attivissimo assessore alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, hanno messo a punto strumenti nuovi, a partire dalla Cal, la prima società regionale di concessioni autostradali in Italia. Spiega il governatore: «La Cal, costituita su iniziativa della Regione e del ministro alle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, supera la vecchia Anas e mette insieme ministero e Regione. Inoltre stiamo scrivendo una nuova legge regionale che regolerà la costruzione di Pedemontana, Bre.Be.Mi e Tem».
I lavori in partenza e i poteri concedenti della Cal riguardano anche la direttissima Brescia-Milano (appunto la Bre.Be.Mi, per cui l’accordo è stato firmato nelle scorse settimane) e la Tem, la tangenziale esterna milanese, per la quale la la firma arriverà nelle prossime settimane. Per la Pedemontana è stata scelta la formula del general contractor, già sperimentata con la nuova Fiera (costruita in tempi record), che prevede un esecutore unico e una sola gara, dunque meno passaggi, meno intoppi burocratici e più velocità di realizzazione. «Con questi lavori - osserva il governatore - diventeranno più accessibili anche la Fiera e Malpensa. Velocizzeremo molto il traffico».
L’obiettivo è «realizzare le infrastrutture, fondamentali per competere nel mondo». E Formigoni si sente un po’ un apripista: «Sotto la spinta della Lombardia, si è affermato il ruolo fondamentale delle Regioni.

Adesso, anche altre Regioni italiane potranno seguire il nostro esempio».

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