Pedofilia, il vescovo difende il prete

da Como

Udienza tecnica quella che ha segnato in Tribunale, a Como, l'apertura del processo nei confronti di don Mauro Stefanoni, l'ex parroco di Laglio e Brienno (Como), ora a Colico (Lecco), accusato di violenza sessuale ai danni di un ragazzino minorenne del paesino situato in Centro Lario. Il Collegio giudicante si è riservato di decidere sulle istanze presentate da difesa e accusa aggiornando il dibattimento al prossimo 18 dicembre. Non è stata sentita, invece, la presunta vittima di questa torbida storia. Oggi i familiari del ragazzino, si sono formalmente costituiti parte civile.
Il processo si annuncia sin d'ora complesso e accompagnato da una battaglia legale a suon di decine di perizie e testimonianze. La difesa fa capire che il prete è vittima di un complotto e che alcuni handicap del ragazzino non possono renderlo attendibile, l’accusa punta invece il dito contro l’imputato a cui è stato anche sequestrato materiale pedopornografico. Oltretutto sull’uomo pesa anche (e questo gioca a favore delle tesi accusatorie) il sospetto di aver compiuto altri atti di pedofilia (tenuti nascosti) negli anni scorsi.


Ieri il vescovo di Como monsignor Maggiolini che ha sempre fatto capire di non credere alle accuse, ha rotto il silenzio: Gli sono vicino con affetto e prego per lui. Gli indizi gravi, univici e convergenti a suo carico non sono prove. Non si riesce a capire il perché di tanto livore nell’accusare un prete che non è stato ancora condannato».

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