Pedofilo adesca in chat e stupra una tredicenne

RomaL’ha adescata in chat spacciandosi per una sua coetanea e l’ha convinta ad incontrarlo con una scusa. Poi l’ha plagiata e ha abusato di lei, 13 anni soltanto, in più di un’occasione.
Un cittadino bosniaco di 50 anni residente a Roma e privo di permesso di soggiorno è stato arrestato ieri per violenza sessuale su minore dai carabinieri della compagnia di Pomezia.
Ancora una volta la pedofilia passa per internet.
Vittima una ragazzina che, come tutte le sue coetanee, ama trascorrere il tempo libero sul web, chattando con chichessia, purtroppo spesso anche con qualche sconosciuto, all’insaputa dei genitori. In questo caso l’uomo era riuscito a conquistare la simpatia della tredicenne e, dopo qualche chiacchierata in rete, la giovane aveva accettato di incontrarlo di persona. Ma le intenzioni del bosniaco si sono subito rivelate diverse da quelle annunciate in chat.
L’uomo è riuscito a sottomettere la vittima costringendola a subire per un lungo periodo numerosi rapporti sessuali senza che lei trovasse il coraggio di raccontare a nessuno l’incubo in cui era finita. Fortunatamente, però, durante uno di questi incontri qualcuno ha notato i due a bordo di un’autovettura e, insospettito dalla giovane età della ragazzina in compagnia di quell’uomo adulto, ha informato i carabinieri di Pomezia. Che hanno fatto scattare immediatamente le indagini.
I militari per due mesi hanno messo sotto osservazione il cittadino bosniaco, lo hanno pedinato e hanno studiato tutte le sue abitudini. La conferma ai sospetti degli investigatori è arrivata con la perquisizione domiciliare disposta dal magistrato: in casa l’uomo aveva materiale compromettente.
A questo punto i carabinieri hanno ascoltato la vittima che, assistita dai propri genitori e da una psicologa, è riuscita piano piano ad aprirsi e a raccontare la triste vicenda di cui è stata protagonista.
La giovane ha svelato le modalità con cui era stata soggiogata e raccontato di essere stata violentata più di una volta da quell’uomo conosciuto in chat. Tanto è bastato alla Procura di Velletri per emettere un decreto di fermo per violenza sessuale su minore. Le indagini vanno avanti. Dopo aver arrestato il pedofilo, infatti, gli investigatori stanno analizzando attentamente tutti i contatti che il bosniaco aveva su internet per accertare se altri giovanissimi siano stati in passato vittime di analoghi abusi.


Sulla vicenda è intervenuto il delegato del sindaco Alemanno alla Sicurezza, Giorgio Ciardi: «Chiediamo che chi si macchia di simili abusi in danno ai minori abbia comminata una pena adeguata alla gravità e alla nefandezza del reato commesso».

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