«È la peggiore crisi da 20 anni In febbraio la resa dei conti»

nostro inviato a Vienna

«È la crisi finanziaria più grave degli ultimi 20 anni. Perché non è semplicemente un problema di sopravvalutazione di asset, delle Borse o di un certo tipo di titoli. Qui siamo di fronte a un restringimento drastico del credito. E su questo abbiamo molta meno esperienza». Marco Pirondini è il responsabile globale degli investimenti di Pioneer e non sembra minimizzare l´impatto dei mutui subprime sull’andamento dei mercati.
Dobbiamo tenere il peggio?
«In realtà dobbiamo aspettare il periodo tra gennaio e febbraio. Le principali società presenteranno i bilanci annuali e tutte le magagne dovranno emergere».
Le Borse sembrano però aver gia espresso il loro giudizio: se si eccettuano gli ultimi giorni, ribassi generalizzati.
«Le Borse reagiscono alla loro maniera: nel dubbio gli investitori scappano e vendono un po’ di tutto. Quando verranno fuori i numeri veri si vedrà chi ha sbagliato e ci potranno anche essere delle belle sorprese: probabilmente qualcuno è stato penalizzato ingiustamente».
Gli Stati Uniti sembrano più colpiti dell´Europa...
«Dappertutto ci sarà un rallentamento del ciclo, ma le situazioni mi sembrano diverse. Negli Usa le imprese continuano ad avere utili alti e relativamente pochi debiti.

Ad essere penalizzati sono i consumatori più indebitati a cui le banche chiuderanno i rubinetti del credito. Il dollaro debole aiuterà le aziende che esportano. In Europa le famiglie sono meno indebitate e le aziende vanno bene, ma l´euro forte frenerà la ripresa che è proprio basata sull´export».

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