«A Parigi per tre mesi e poi torno in Italia». Federica Pellegrini si prepara ad emigrare in Francia per iniziare la collaborazione con il tecnico Philippe Lucas. «Si tratta di una scelta tecnica profondamente meditata ed una decisione presa anche per motivi logistici. A Verona, infatti, si sta lavorando per realizzare una piscina coperta da 50 metri. Io adesso ho bisogno di una piscina coperta per allenarmi e mi sposto a Parigi», dice la Pellegrini prima della cerimonia di premiazione degli atleti del circolo Canottieri Aniene, al Salone d'Onore del Coni.
«Spero ovviamente che il viaggio sia Verona-Parigi e ritorno. So che vado ad affrontare una grande sfida professionale e so che corro dei rischi. Ma si tratta di una mia scelta e posso assicurare che le motivazioni non sono mai mancate». Lucas è noto come un duro. «Lo conosco fino ad un certo punto, visto che abbiamo parlato poche volte. È descritto come un burbero - aggiunge -, ma invece mi sembra una persona affabile, determinata e sicura. Al mio fianco ho bisogno di una persona che mi protegga dalle pressioni che ci possono essere durante un Mondiale o un'Olimpiade».
La Pellegrini spera di trovare con il nuovo tecnico un feeling paragonabile a quello che aveva con il compianto Alberto Castagnetti. «Sia ben chiaro, non cercherò Castagnetti in nessuno». La scelta di emigrare in Francia ha diviso la famiglia: «mia mamma sta soffrendo molto, non vede l'ora che vengano completati i lavori a Verona. Mio padre, invece, pensa che l'esperienza all'estero mi possa fare bene, posso imparare un'altra lingua. Lucas non parla italiano e io con il francese me la cavo ancora poco ma... imparerò».
«Dal punto di vista tecnico devo recuperare la velocità di base che ho perso nell'ultimo anno a mezzo. Le mie gare rimarranno i 200 ed i 400 stile libero - sottolinea la Pellegrini -. Se farò gli 800 metri li farò comunque al massimo.
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