Penalizzati gli autisti dei bus periferici su orari e stipendi

Nuova tegola per Veltroni. Due pesi e due misure per lo svolgimento dello stesso servizio costano al Campidoglio la levata di scudi non solo di centinaia di autisti ma anche dei sindacati, facendo emergere contraddizioni che non dovrebbero esistere, come quella del differente trattamento economico dei bus-driver romani a seconda della ditta per cui lavorano: Trambus o Tevere tpl. Lo sostiene il capogruppo della Democrazia Cristiana per le Autonomie alla Pisana, Fabio Desideri. «Galeotta – ironizza Desideri – fu la campagna auto-celebrativa affissa sui mezzi Trambus, quelli delle linee più centrali: ha acceso la miccia all’interno della grande famiglia Atac, creando un nuovo problema al sindaco e proprio nel settore che rappresenta la sua spina nel fianco più dolorosa: quello del trasporto pubblico». «“Sai qual è la differenza tra un semplice autista e un autista Trambus? Tutti e due guidano con attenzione ma l’autista Trambus è una persona capace di garantire la tua sicurezza. Tutti e due trasportano passeggeri ma l’autista Trambus porta un nome che vuol dire affidabilità...”. Inizia così – spiega l’esponente Dc – la reclame fin troppo autocelebrativa affissa sui mezzi delle linee centrali che ha fatto venire un travaso di bile agli autisti di Tevere Tpl, cioè della ditta che ha in appalto le linee periferiche, e ai sindacati: Cgil, Cisl, Uil e Ugl. I primi hanno diffuso un contro-manifesto mettendo in evidenza quelle che ritengono le vere differenze, a loro sfavore, in termini di orari lavorativi e di paga. I secondi hanno scritto a Veltroni e a Calamante denunciando la caduta di stile di Trambus e chiedendo il ritiro della campagna pubblicitaria e le scuse per iscritto su tutti i bus».
Nella loro contro-reclame gli addetti della Tevere tpl hanno messo in evidenza il differente trattamento erogato per il medesimo servizio. L’autista Trambus effettua un turno di 5 ore giornaliere per 1300 euro mensili contro le 8-10 di quello della Tevere tpl per relativi 1000 euro al mese. Il primo ha molte agevolazioni, il secondo nessuna. Ciò, inoltre, potrebbe far emergere la questione sicurezza legata alle troppe ore alla guida dei pesanti mezzi. Non solo. Il paradosso - fa notare Desideri - è che su alcune linee notturne lavorano autisti sia dell’una sia dell’altra società. Ebbene, per effettuare lo stesso percorso percepiscono diversi stipendi.

«Auspichiamo – conclude il capogruppo Dc – un intervento da parte del Campidoglio a tutela di una categoria che non può avere figli e figliastri, quella degli autisti dei bus romani, già alla prese con una città non facile».

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