Penati? Formigoni lo aspettava: «Finalmente arriva un comunista»

INVESTITURA Il Pdl già pronto alla corsa, e la Lega chiede per sé Veneto e Piemonte

L’obiettivo è fregare sul tempo gli avversari, ma anche evitare autocandidature dell’ultima ora in campo alleato, secondo l’adagio che dagli amici mi guardi Iddio che agli amici ci penso io. Così oggi pomeriggio Filippo Penati si prepara a ufficializzare la candidatura a presidente della Regione. Una sfida a cui risponde subito l’attuale inquilino del Pirellone, Roberto Formigoni. «Finalmente un comunista», commenta con ironia il presidente della Lombardia, che nel 2005 è stato affrontato da Riccardo Sarfatti, imprenditore milanese prestato alla politica. «Dopo aver tentato con gente varia - aggiunge Formigoni - tentano con lui, ma il risultato non cambierà».
Penati è stato spinto ad accettare la missione che si annuncia impossibile da Pierluigi Bersani, ma l’ex presidente della Provincia si troverà ad affrontare problemi politici molto simili a quelli che hanno portato alla sua sconfitta per palazzo Isimbardi. La sinistra radicale, che aveva messo in corsa Massimo Gatti, non si rassegnerà facilmente ad accettare come proprio candidato un presidente con cui si è spesso scontrata in consiglio provinciale.
Situazione in via di definizione nel centrodestra. L’attesa è che domenica pomeriggio alle 17 e 30, in piazza Duomo, Silvio Berlusconi ufficializzi la candidatura di Formigoni. Il palco sarà allestito all’inizio di corso Vittorio Emanuele e gli esponenti politici locali sono ansiosi di partire con volantini, manifesti e dare così l’avvio alla campagna elettorale.
Il pressing sul presidente del consiglio è forte, ma è anche vero che domenica pomeriggio si tratta di una manifestazione del Pdl, mentre l’ufficializzazione vera e propria non può che avvenire insieme alla Lega, che continua ad alzare la voce su Piemonte e Veneto e sui rapporti con l’Udc.

Così i coordinatori del Pdl, Ignazio La Russa, Sandro Bondi e Denis Verdini, formalizzano con una nota la scelta di Roberto Formigoni in Lombardia come uomo del Popolo della libertà: «Il Pdl si e già espresso positivamente e all’unanimità e nei prossimi giorni toccherà al presidente Berlusconi dare l’annuncio pubblico».
La Lega non solleva particolari obiezioni. È Davide Boni, capodelegazione del Carroccio in giunta, a virare verso il semaforo verde: «Formigoni presidente? Credo di sì, anche se Bossi non ha ancora detto nulla».

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