Assicura che la posizione dei partiti lha letta sui giornali. «Quando ne parlerò con loro, saprò dire cosa ne penso». Per ora quindi il sindaco Letizia Moratti non si sbilancia sulla richiesta, arrivata da tutto il centrodestra, di rinviare il sondaggio su Ecopass a dopo le elezioni provinciali del 6-7 giugno. Per non inquinare il risultato della consultazione - ma soprattutto quello alle urne - con il clima incandescente della campagna elettorale. An e Forza Italia (ma pure la Lega stavolta non batte i pugni sul tavolo perché si vada subito a sondare lopinione dei milanesi) non vogliono offrire su un piatto dargento un argomento che il ri-candidato del Pd Filippo Penati giocherebbe a proprio vantaggio. Specie dato che i risultati su smog e traffico degli ultimi mesi non sono più confortanti come allinizio del provvedimento. E visto che il sondaggio andrebbe a chiedere ai milanesi di allargare larea a pagamento o togliere alcune deroghe a chi oggi non paga.
Il presidente di Palazzo Isimbardi già ne approfitta. «Mi lusinga che nel Pdl ci sia la preoccupazione di crearmi qualche vantaggio - ironizza Penati -. Fino a ieri sosteneva di essere in vantaggio di dieci punti e oggi hanno perfino paura che un sondaggio che hanno previsto da tempo possa crearmi un vantaggio. Prendo atto». Un po giocando sullambiguità tra sondaggio e referendum (che il Comune ha sempre chiarito di escludere come strada per la consultazione), Penati suggerisce al sindaco di «approfittare dellelection day del 6 e 7 giugno per fare il referendum su Ecopass. Evitiamo di sprecare altri quattrini: visto che ci sono i seggi già aperti e gli scrutatori convocati. Visto che ci sono pochi soldi per le opere pubbliche, non si possono sciupare per fare in un momento diverso il referendum». Per parte sua, il presidente della Provincia resta convinto «che finora la sperimentazione del ticket è stata fallimentare».
«Penati fa lillusionista e gioca con le parole - attacca il capogruppo milanese di An, Carlo Fidanza -.
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