Gianandrea Zagato
«Letizia esprime unattenzione nuova allascolto, alla ricerca di larghe intese». Pausa. «Letizia è attenta allambiente e alle questioni sociali, più inclusiva anche sui temi scomodi, la sicurezza dei cittadini, i rom, gli immigrati regolari». Virgolettati di Filippo Penati ovvero testimonianza che il presidente della Provincia è conquistato dal sindaco di Milano.
Riconoscimento che lex primo cittadino dellex Stalingrado dItalia fa a Letizia Moratti dalle colonne de LEspresso e, poi, ripete in quel di Cernobbio al workshop Ambrosetti. E Penati lo fa con unaggiunta: «Vedo nella Moratti un segno di forte discontinuità rispetto al passato. Lei, Letizia, sta adottando, nei primi atti, nelle prime settimane del suo lavoro, un metodo inclusivo: da sindaco che vuole badare ai problemi e questo credo sia un fatto positivo».
Un segnale di novità, vuol dire il presidente Penati: «Gabriele Albertini era un sindaco di grande correttezza e formalità ma poco propenso a ricercare il consenso. Anche Letizia è attenta agli aspetti formali, ha grande attenzione ma vedo una discontinuità rispetto al suo predecessore». Dichiarazione che è premessa per il futuro: «Credo che Milano abbia bisogno di un dialogo vero, non viziato pregiudizialmente da divisioni politiche con il Governo, cercando di sfruttare al meglio le intese istituzionali, oggi più possibili che nel passato, tra comune e provincia proprio perché insieme al Governo si possano realizzare progetti importanti per Milano e per i milanesi».
Come dire: una partnership che a livello locale si traduce, secondo il Penati-pensiero, in «una governance comune sulle risorse idriche, in unazienda unica sul trasporto metropolitano, nel ticket antismog da negoziare con i Comuni dellhinterland». Esempi su esempi di un futuro che rischia di mettere in serio imbarazzo ampi settori della Quercia milanese. Temi che Penati riaffronterà pubblicamente con il sindaco domani, alle diciotto, in un dibattito alla Festa dellUnità.
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