Le penitenze aeree di Padoa-Schioppa
16 Ottobre 2007 - 09:30Nell’elenco di chi abitualmente utilizza "voli blu" c’è un’eccezione virtuosa, per qualcuno quasi "penitenziale": quella di Padoa-Schioppa che quando può prende l’aereo di linea, preferendo il low cost
I dettagli sono segreti.
Mal’elenco dei frequent flyers
istituzionali dei cosiddetti
«voli blu», tra gli addetti
ai lavori, è noto. Niente
di illegale, intendiamoci. All’aereo
di Stato, infatti, hanno
diritto il presidente della
Repubblica, gli ex capi di Stato,
il presidente del Consiglio,
i presidenti delle Camere,
della Corte costituzionale
e i membri del governo. Sempre che si tratti di
viaggi istituzionali. Dalla teoria alla pratica, però,
non tutti indulgono a questo privilegio. E nell’elenco
c’è un’eccezione virtuosa, per qualcuno quasi
«penitenziale»: quella di TommasoPadoa-Schioppa
(nella foto) che quando può, prende l’aereo di
linea, preferendo il low cost. Lo fa, si dice, per
dare l’esempio, perché si sappia che se lui viaggia
con Easyjet, lo possono fare anche gli altri, soprattutto
in tempi di antipolitica.
A volte questa abitudine gli provoca qualche
contrattempo. Mercoledì dopo la riunione dell’Eurogruppo
a Lussemburgo, il ministro innamorato
delle tasse ha dovuto fare scalo forzato a Torino,
ritardando il rientro nella Capitale. E nella precedente
riunione a Berlino, Padoa-Schioppa era stato
costretto a tagliare i tempi della conferenza
stampa. Il motivo? Il ritorno con una compagnia a
basso costo. «E quella non aspetta».
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