Penone fa sposare l’arte con l’architettura

Penone fa sposare l’arte con l’architettura

Tutto ciò che vediamo attiene alla medesima natura. È partendo da questo semplice presupposto che ci si predispone a visitare una delle mostre più interessanti della capitale. Un’importante mostra, che l’Accademia di Francia dedica a Giuseppe Penone. Artista conosciuto oramai dalla fine degli anni Sessanta quando, dopo avere inaugurato presso la galleria di Gian Enzo Sperone, diviene uno dei protagonisti dell’arte prima, e del movimento artistico cosiddetto Arte Povera poi. Le opere esposte sembrano essere state pensate per lo spazio, e invece una sapiente regia del curatore della mostra, Richard Peruzzi, e dell’artista stesso, hanno saputo sottolineare le straordinarietà, creando quasi una simbiosi tra i lavori preesistenti e gli spazi della villa stessa. Già dal principio del percorso si ha la sensazione di stare per assistere quasi a un connubio tra arte e architettura, vedendo, all’interno dell’antica cisterna romana presente nella villa stessa, uno dei lavori di Penone. Sono 24 lastre di bronzo che compongono l’opera Lo spazio della scultura. L’artista utilizza spesso il legno, la corteccia del legno, come in questo caso, a definire una forma, che diverrà poi impronta, calco fuso in bronzo. Ciò che si vede sembra poter raccontare la vita dell’albero visto dal suo interno, quasi a voler penetrare nelle viscere, nell’intimo. Così è anche quando, usando un materiale come il marmo, rimane attratto soprattutto dalle venature, anch’esse un particolare, oltretutto con un nome che per omonimia ricorda un elemento del corpo umano. E di marmo è realizzata una delle opere che si vede successivamente, prima di intraprendere un cammino emozionante tra alcune sculture, della serie Sculture di Foglie, allestite sulla scalinata interna della villa, che sembrano essere forme antropomorfe. Ma la sensazione di sbalordimento, non finisce così.

Ci sono ancora opere come la Scultura di linfa, realizzata con un enorme legno di cedro, e poi, l’ultima opera realizzata in ordine di tempo, un albero posto nel meraviglioso giardino della villa. Che sembra essere lì da sempre.

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