Pensionati massacrati a colpi d’ascia, è giallo

La coppia di settantenni è stata trucidata nel letto di casa in un paese del Cosentino. A trovare il cadavere è stato uno dei figli, preoccupato perché i genitori non rispondevano al telefono. Dall’appartamento non è stato portato via nulla. La pista della vendetta di badanti romene licenziate.

Pensionati massacrati a colpi d’ascia, è giallo

Cosenza - Sangue dappertutto, i cadaveri sul letto, l’ascia usata per uccidere lasciata vicino alle vittime. È giallo in provincia di Cosenza sul duplice ed efferato omicidio di due anziani coniugi. Ennio Greco, di 74 anni, e la moglie Maria Reda di due anni più giovane, entrambi pensionati, sono stati brutalmente assassinati a colpi d'ascia in testa mentre dormivano nel loro letto, al terzo piano di una palazzina.
La spietata mattanza da film horror di marito e moglie è avvenuta a Mendicino, grosso centro collinare silano situato a una manciata di chilometri dal capoluogo cosentino. La macabra scoperta è stata fatta da uno dei figli delle vittime, Paolo Greco, titolare di un’edicola a Marano Principato, il quale, preoccupato perché i genitori non rispondevano al telefono, si è recato, nella tarda serata di martedì, nella loro casa nel centro storico di Mendicino, scoprendo così i cadaveri insanguinati di padre e madre riversi sul letto e con il cranio fracassato. Vicino alla testa della donna c’era ancora l’ascia usata dal killer. Ripresosi dal forte choc, è stato lo stesso figlio dei due pensionati a chiamare subito i carabinieri e i due fratelli residenti in Francia.
Sul luogo del duplice delitto si sono subito recati gli investigatori dei carabinieri del comando provinciale e della compagnia di Cosenza.Inizialmente i maggiori sospetti degli investigatori sono caduti su una badante romena che accudiva i due anziani coniugi. «Lunedì non si era presentata - racconta Annamaria De Franco, la nuora dei Greco- e mio suocero si era arrabbiato e le aveva detto di passare a riprendersi la valigia, perché l’avrebbe licenziata». Rintracciata e interrogata a lungo dai carabinieri la donna avrebbe chiarito la sua posizione con una versione dei fatti considerata più che credibile dagli inquirenti. La testimonianza, comunque, è considerata importante, visto che la donna dell'Est, trovata dai carabinieri tranquillamente a casa sua e in compagnia del suo uomo, è stata probabilmente l'ultima persona a vedere vivi il falegname in pensione e la moglie.
E la pista principale seguita dagli inquirenti resta quella delle badanti. Gli inquirenti sono convinti che alla base del duplice omicidio ci sarebbe un movente legato a un forte risentimento personale nei confronti dell’anziana coppia. In precedenza, infatti, alcune badanti romene erano state licenziate perché ritenute inefficienti e per nulla affidabili. Ciò, pertanto, potrebbe aver provocato una sorta di vendetta nei confronti dei due coniugi. In ogni caso visto che né sulla porta d'ingresso, né sulle finestre dell'abitazione dei due pensionati ci sono segni di effrazione, chi ha ucciso la coppia era in possesso della chiave della casa e probabilmente conosceva bene la disposizione delle stanze.
Particolare, questo, che restringe il campo delle indagini a persone che avevano, o avevano avuto, libero accesso alla casa.
L'omicidio, secondo quanto emerso dai primi accertamenti del medico legale, sarebbe stato compiuto diverse ore prima della scoperta dei cadaveri. A essere ucciso per primo con almeno due colpi d'ascia sarebbe stato Ennio Greco. Stessa sorte pochi attimi dopo è toccata alla moglie. I due coniugi, comunque, sarebbero stati uccisi mentre dormivano.

Un duplice omicidio bestiale, compiuto con estrema ferocia e determinazione, che nel popoloso paese silano ha creato sgomento, incredulità e, soprattutto, tanta, tanta paura tra la gente del luogo, ora «allarmata e attanagliata dal terrore», come ha detto il sindaco di Mendicino, Ugo Piscitelli.

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