da Milano
Anche co.co.co e lavoratori a progetto avranno una pensione, grazie alla totalizzazione dei contributi. Il decreto legislativo, a cui il Consiglio dei ministri ha dato ieri il via libera, consente infatti ai lavoratori di «cumulare» in una pensione unica i periodi contributivi maturati presso casse previdenziali diverse, anche se non hanno raggiunto il minimo previsto in nessuna di esse.
È la situazione tipica dei lavoratori parasubordinati - come appunto i collaboratori coordinati e continuativi - che finora non avevano alcuna prospettiva di pensione se non attraverso una contribuzione ventennale, per loro pressoché impossibile da raggiungere. Ecco perché il ministro del Welfare, Roberto Maroni, definisce il provvedimento «una novità rilevante che riguarda progressivamente nei prossimi mesi circa 2 milioni di lavoratori e che interviene per aumentare le protezioni sociali di quelli più deboli».
Le nuove norme faciliteranno anche la ricollocazione degli «over 55» espulsi dal sistema produttivo nel settore dei lavori a progetto; potranno infatti contare su unadeguata tutela previdenziale. Viene inoltre sanata la sperequazione per cui chi aveva lavorato allestero in Paesi diversi poteva ricongiungere a fini pensionistici tutti i periodi di attività, contrariamente a quanto avveniva in Italia.
Ora invece la nuova normativa consente il cumulo - la «totalizzazione», appunto - dei diversi periodi di iscrizione nelle varie gestioni previdenziali, purchè abbiano una durata di almeno sei anni e il totale sia di almeno 20 anni per ottenere una pensione a 65 anni di età, oppure 40 anni di contributi complessivi a prescindere dalletà anagrafica. Il pagamento della pensione totalizzata sarà effettuato dallInps. Lo stanziamento per il triennio 2006-2008 è di 160 milioni, più i 26 già previsti nel 2001.
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