Pensioni, Almunia a Prodi: "Basta rinvii". Prc: "Non se ne parla"

Monito della Ue che invita il Professore ad andare avanti. Secca replica di Rifondazione: la riforma non è all'ordine del giorno. Tremonti: Prodi sarà inseguito dal diavolo o dai suoi elettori

Pensioni, Almunia a Prodi: "Basta 
rinvii". Prc: "Non se ne parla"

Lubiana - L'Italia deve andare avanti sulla strada per la realizzazione della riforma previdenziale, secondo il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia. Basta con i continui rinvii, il messaggio inviato da Bruxelles a Romano Prodi e al governo dell'Unione è chiaro: non c'è più tempo da perdere e la politica del rinvio per accontantare la sinistra di governo danneggia l'Italia. Monito e apertura, da parte di Almunia, dunque. "Abbiamo discusso con le autorità italiane sia della correzione del deficit eccessivo sia della situazione delle finanze pubbliche nel medio e nel lungo periodo e per la verità una delle principali sfide del governo nelle prossime settimane, mesi, è come affrontare la riforma del sistema previdenziale", ha detto Almunia parlando in una conferenza stampa a Lubiana nell'ambito delle celebrazioni per l'ingresso della Slovenia nell'euro. "C'è un impegno a negoziare la riforma del sistema previdenziale con le parti sociali. Sono sicuro che il governo italiano rispetterà questo impegno. Il presidente del consiglio, Romano Prodi e il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa sanno perfettamente che possono contare su tutto il nostro sostegno per questo proposito che è necessario ma è difficile, e nel caso di Italia e Slovenia e di altri paesi dell'area euro è necessario proseguire".

"Sappiamo cosa fare" Piccata, quasi indispettita la replica di Romano Prodi:«Sappiamo benissimo cosa fare». Così il premier risponde ai cronisti che gli chiedono di commentare le parole di Almunia.

Rifondazione: no alla riforma «Mi pare un messaggio ripetuto. Per altro, Almunia si è già caratterizzato nel corso di questi mesi, anche durante la discussione sulla Finanziaria, come un attore del dibattito politico italiano, travalicando gli stessi elementi di competenza della sua Commissione». Il capogruppo di Rifondazione Comunista alla Camera Gennaro Migliore, intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it, respinge al mittente l'appello del commissario europeo agli Affari economici («La riforma delle pensioni è la sfida principale per l'esecutivo italiano»). L'esponente del Prc attacca: «In ogni caso - dice - siamo convinti che ci debba essere il mantenimento degli impegni assunti a Caserta, ovvero l'agenda dalla quale ripartire con grande forza. E, quindi, il cosiddetto monito di Almunia, sinceramente, lascia il tempo che trova». Migliore puntualizza poi sulle parole di Fassino, secondo il quale l'obiettivo è di arrivare a un accordo con le parti sociali entro il 31 marzo. «Il percorso di confronto è necessario - dice - quindi da questo punto di vista non lo vedo come una sconfessione ma semmai come un rafforzamento di quello che è stato deciso a Caserta». Per il presidente dei deputati di Rifondazione il no ai disincentivi, l'abolizione dello scalone di Maroni e l'aumento delle pensioni minime sono i punti principali «non solo per noi ma secondo il programma che è stato sottoscritto da tutti i partiti della maggioranza». Quanto ai tempi «tutto questo però verrà discusso non immediatamente, come d'altronde è emerso dal vertice di Caserta. Rimaniamo soddisfatti dell'esito del summit e riteniamo che la nostra proposta complessiva sarà più chiara il 18 gennaio, quando faremo il confronto a Roma con tutte le organizzazioni sindacali».

Tremonti: "Così scasserà il sistema" Prodi è stato eletto "promettendo agli italiani di andare nel 2008 in pensione a 57 anni. In questo modo ha firmato un patto con il diavolo, o ci riesce e scassa il sistema delle pensioni o non ci riesce e allora mezzo milione di italiani negli 2007-2008, e poi ancora un altro mezzo milione negli anni successivi, lo inseguiranno. Non so se Prodi preferisca essere inseguito dal diavolo o dai suoi elettori. Noi invece, la riforma delle pensioni l'abbiamo già fatta». Lo ha detto l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, a margine del convegno 'La liberalizzazione dei servizi pubblici: istruzioni per l'uso", organizzato dal Centro Studi Astrid.

"Bacchettata a Prodi" E la presa di posizione di Almunia suscita la preoccupata reazione della Cdl. Paolo Romani, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, legge le dichiarazioni del commissario europeo come la prova della "preoccupazione" con cui si guarda "alla politica dell'Unione e ai veti che l'ala massimalista vuole imporre". "La bacchettata sulle pensioni è arrivata, puntuale, anche dall'Europa", afferma Romani, per il quale 2Almunia, senza giro di parole, ha ricordato oggi a Prodi e Padoa Schioppa che la riforma va fatta e subito". "Evidentemente - commenta Romani - i mancati risultati del conclave di Caserta non sono una invenzione dell'opposizione", ma "una realtà grave che ha allarmato anche l'Europa", e "se Prodi credeva di avere disinnescato la mina che rischia di far deflagrare il suo governo si è sbagliato di grosso". Per il segretario della Democrazia Cristiana Gianfranco Rotondi "l'appello dell'Unione Europea, pertanto, rimarrà nel vuoto".

"Sulle riforme e, in particolare, su quella previdenziale il governo deve tenere unite due esigenze: quella di Pdci, Rifondazione e Verdi, e quella di Padoa-Schioppa -puntualizza- Per il ministro dell'Economia si tratta di una riforma necessaria e non più rinviabile; per la sinistra radicale, invece, questa riforma non s'ha da fare. Posizioni diametralmente opposte che faranno venire i brividi freddi alla maggioranza dell'Unione".

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