Pensioni a rischio La Cgil dei cantieri contro il governo

L’ora riportata sul fax «scagiona» i sindacati da qualsiasi malignità. Marco Ferrando, il leader del neonato Partito comunista dei lavoratori, il fuoriuscito da Rifondazione per dissenso alla linea governativa del partito, non aveva ancora affidato alle agenzie di stampa il suo pensiero contro la sospetta inerzia dei sindacati nella lotta al governo che vuol metter mano alle pensioni, quando la Fiom Cgil di Sestri Levante faceva circolare il comunicato dei sindacati di Fincantieri Riva Trigoso. «Il fatto che Epifani sia costretto a dichiarare che i propositi di Prodi sono addirittura peggiori delle politiche di Berlusconi, per esempio in materia di pensioni - è esploso ieri Ferrando - sollecita un interrogativo: cosa sta a fare la cosiddetta sinistra “radicale” nel governo? E lo stesso Epifani, invece di preparare lo sciopero generale, continua a regalare a Prodi quella concertazione che giustamente negò a Berlusconi?».
Ecco, prima di sentire queste parole, la Fion Cgil ieri mattina aveva già promesso battaglia, quella che a livello nazionale i sindacati della Triplice si ostinano a non voler fare al governo che minaccia sul serio le pensioni fin dalla sua prima Finanziaria. «Non esiteremo a proclamare lo sciopero - tuona il comunicato delle Rsu di Riva Trigoso - nel caso si intendessero realizzare interventi di modifica dell’attuaole sistema previdenziale».

E poi a chiudere:: «Da questo governo ci aspettiamo che vengano salvaguardati i nostri diritti acquisiti come peraltro prevede il programma dell’Unione: abolizione dello “scalone” e miglioramento del trattamento delle pensioni più basse».

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