Claudia Passa
Lo slogan dordinanza è la lotta allemergenza abitativa; il metodo collaudato le occupazioni abusive portate avanti con la connivenza finanche di rappresentanti delle istituzioni locali; il risultato è sotto gli occhi di tutti: la disponibilità di una nutrita «manovalanza» da portare in piazza alla bisogna e da far valere nelle trattative in sede politica. Quelle che contano per davvero. Ma sui numeri di Action e compagni, sulla capacità (e i metodi) di mobilitazione che negli anni della Giunta Veltroni ha reso i comitati di «lotta per la casa» (leggi okkupanti) interlocutori difficili da contraddire e impossibili da scaricare, agli interrogativi di sempre se ne aggiungono di nuovi, scaturiti dal racconto-fiume di un giovane che, finito per caso nel mondo delle occupazioni, è entrato in rotta di collisione con gruppi e satelliti destrema sinistra che della lotta allemergenza abitativa hanno fatto la loro bandiera.
Nella galassia delle occupazioni abusive Claudio T. cè finito per caso, trascinato da una relazione sentimentale finita in burrasca con tanto di strascichi in Procura. E ne è uscito rumorosamente, inviando pagine e pagine al presidente del X municipio (Sandro Medici, noto alle cronache per le «requisizioni» di appartamenti sfitti), ai vertici di Action, ai carabinieri che hanno provveduto alla trasmissione a piazzale Clodio. E se sulla vicenda giudiziaria - imperniata sul contenzioso nato dalle ceneri della storia con una ragazza straniera e da anni «inquilina» di unoccupazione abusiva il Pm ha chiesto larchiviazione, è sui metodi di gestione e le regole di convivenza allinterno degli stabili «okkupati» che Claudio ha deciso di non far calare il silenzio. A cominciare dal «regime quasi militaresco» che - stando al racconto del giovane «pentito» regolerebbe lorganizzazione delle manifestazioni e dei «picchetti». Obbligo di presenza in piazza e nei cortei per gli «okkupanti» (salvo gli immigrati clandestini), convocazione in assemblea in caso di assenze «ingiustificate», espulsione dalle occupazioni per i casi di «assenteismo» giudicati più gravi. Fra le righe del lungo racconto il sinistro sospetto di strumentalizzazione politica del disagio dei senzatetto traspare senza troppi infingimenti. E nella Capitale delle occupazioni abusive non è una novità. Le nottate alladdiaccio nelle tendopoli allestite per protesta, i picchetti con turni e orari per «sigillare» le nuove okkupazioni e fronteggiare i tentativi di sgombero, i cortei e le manifestazioni con tanto di «appelli» e «contrappelli» per registrare le presenze: il tutto - racconta Claudio - a fronte di condizioni di vita a dir poco precarie, situazioni igieniche ai limiti dellumano, sistemazioni assai lontane dal paese dei balocchi che alcune punte di diamante dellestrema sinistra in lotta avevano promesso ai senzatetto «reclutati» con lassicurazione di un alloggio.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.