Perché Amauri Ha fisico, carattere ed è brasiliano

Ci sono almeno cinque buoni motivi per reclamare l'immediato utilizzo di Amauri in Nazionale. Proviamo a metterli in fila, alla rinfusa, così come vengono a galla in una normale discussione da bar.
1) Perché è brasiliano di piede e di testa e questo non guasta in una squadra dalla ridotta cifra tecnica che può contare su due fuoriclasse conclamati (Buffon e Pirlo) e su qualche altro apprendista stregone (Giuseppiello Rossi, Marchisio, Criscito, Santon).
2) Perché ha fisico e tasso tecnico ed è in grado di fare reparto da solo, così sposandosi con qualunque schema Lippi voglia disegnare per il mondiale in Sud Africa. È uno che tiene palla, fa respirare i suoi, fa salire la squadra e quando c'è da mettere la zampata ha il piede vellutato.
3) Perché gioca nella Juventus e può comprendere al volo, parlando, quotidianamente, con Buffon e in particolare col capitano Cannavaro, quali siano i precetti a cui deve ispirarsi un azzurro per raccogliere oltre che la fiducia del Ct anche la sua stima: pensare al bene collettivo, non immusonirsi in caso di esclusione temporanea, lavorare sodo senza lamenti.
4) Perché ha di sicuro una maggiore personalità rispetto a Gilardino che pure avrebbe le qualità per mettersi sulle spalle la maglia numero nove dell'Italia. Peccato che quella casacca, nelle sere che contano, diventi un macigno e che il giovanotto abbia già fallito l'esperienza nel Milan (Champions compresa) non offrendo perciò alcun segnale di maturazione. Rispetto all'altro concorrente, l'italianissimo Pazzini, il brasiliano ha di sicuro maggiore affidabilità e un repertorio tecnico più ricco di colpi, giocate, piedi buoni. Pazzini invece devi servirlo a dovere.
5) Perché è passato attraverso la gavetta inevitabile e formativa di Chievo e Palermo, prima di consacrarsi con la maglia della Juventus superando ogni esame, ogni prova, anche la più impegnativa.

Di sicuro l'ostracismo del Brasile di Dunga deve avergli procurato motivazioni super che in una circostanza del genere rappresentano il vero propellente per un atleta.
Scontata l'obiezione un po' rétro di chi non ama gli stranieri in Nazionale. La risposta, banale, può essere la seguente: Camoranesi ha sdoganato tutti quelli che verranno e chiuso la discussione in proposito.