Perché certe top ten sono solo fumo

Finalmente il mio beniamino è entrato in classifica. Si chiama Allen Carr, e ha scritto un libro che già dal titolo dice tutto. È facile smettere di fumare se sai come farlo (editore Ewi). Titolo accattivante, prezzo contenuto (10 euro per 192 pagine), lo sto monitorando da mesi. È stato da settembre in testa alla top ten dei libri più venduti da Internet Bookshop (www.Ibs.it). Adesso Gomorra di Roberto Saviano l’ha sorpassato. Ma passata la sbornia per la camorra, di certo tornerà in testa. Su Ibs Carr batte Saviano con 389 recensioni contro 272. La maggior parte sono di ex tabagisti entusiasti: «fumavo 40 sigarette da quando avevo 15 anni, ora sono 5 mesi che non tocco tabacco», «non fumo più dall’8 dicembre, ore 22.00», «con me ha funzionato a meraviglia», «ho felicemente smesso da 8 settimane dopo 21 anni di fumo (15 sigarette al giorno)», «grazie a Carr adesso sono un non fumatore». Poi c’è qualcuno che ha miseramente fallito e si sfoga: «Boiata pazzesca», «Non serve semplicemente a niente questo libro». Ma sono una nettissima minoranza.
Il libro di Carr, grande successo nei paesi anglosassoni, è stato pubblicato in Italia nel 2004, l’editore è praticamente sconosciuto, non ho visto grandi recensioni e i settimanali non gli hanno dedicato copertine, come a Saviano. Su Ibs è stato per cinque mesi il più venduto, eppure per le classifiche cartacee semplicemente non è mai esistito. Solo lo scorso fine settimana, dopo mesi di anonimato, è entrato come New Entry al settimo posto nella «Varia».
Perché? C’è qualcosa che non va nelle classifiche che grandi e autorevoli quotidiani pubblicano ogni settimana?
Recentemente alcuni editori si sono lamentati che nelle top ten del 2006 non abbiano avuto il giusto risalto alcuni dei loro bestseller. Uno per tutti, il maghetto Harry Potter che è stato il libro in assoluto più venduto l’anno scorso: primato non registrato perché delle sue 860mila copie solo 370mila sono state vendute in libreria. Le altre 500mila sono state acquistate su Internet o nei supermercati, quindi secondo il modernissimo metodo che si usa in Italia sono dei fantasmi.
Allora? Facciamo finta che sia solo una questione di metodo. Facciamo finta che le top ten siano stilate in perfetta buonafede. Anche se certe volte la certezza tentenna, come quando un importante quotidiano nazionale inserì il saggio di un suo prestigioso collaboratore prima che il libro fosse in libreria.

Ma perché soffermarci su questi particolari insignificanti?
Facciamo finta che questa sia solo una delle tante leggende metropolitane messe in giro dai soliti dissacratori.
caterina.soffici@ilgiornale.it

ps. Io Allen l’ho comprato ma non ho ancora avuto il coraggio di aprirlo. E se poi funziona davvero?

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