Preg. dott. Lussana, in Italia magistratura, dirigenti della Federcalcio, organi disciplinari della Lega, grande stampa (sportiva e non) hanno sinceramente creduto e fatto credere:
1) che il medico di una squadra di calcio possa essere condannato per somministrazione di sostanze dopanti senza che per questo giocatori e società ne siano coinvolti.
2) che si possono falsificare fideiuossioni bancarie senza che per questo si configuri alcun reato e soprattutto senza che le società responsabili ne abbiano un danno.
3) che si possa non ottemperare ad obblighi fiscali per decine di miliardi senza averne sanzione alcuna nè sul piano penale, nè sul piano finanziario e men che meno sul piano disciplinare. 4) che da parte delle grandi società calcistiche e da parte di grandi «famiglie di procuratori» si possano possedere cartellini di decine di giocatori.
5) che uninfinita casistica di contratti inverosimili con valutazioni fittizzie di giocatori possa caratterizzare la storia recente del calcio italiano senza che sorgano dubbi sulla legittimità e sulla correttezza sportiva. Oggi quegli stessi magistrati vogliono far credere con una agguerrita spregiudicata campagna propagandistica che il Presidente Preziosi e la squadra del Genoa abbiano addomesticato illecitamente il risultato dellultima partita di campionato Genoa-Venezia. Poco conta se il Genoa aveva dominato per giudizio unanime lintero campionato. Sarebbe come se si accusasse qualcuno di furto aggravato con scasso per essersi procurato un bene del quale era già sostanzialmente in possesso. A tanto si è voluti arrivare per disarcionare un personaggio scomodo come Enrico Preziosi. Ma a farne le spese è una società e, è bene esserne consapevoli, unintera città. Laccusa è troppo pretestuosa, la campagna mediatica è troppo acida e puntigliosa, il pretesto giudiziario è troppo labile per non essere percepito dallintera città come un oltraggio, come una umiliazione, come un ceffone gratuitamente inferto.
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