Pericu: «La partita Sampdoria-Milan si giochi alle 20.30»

Il sindaco scrive a Garrone e Berlusconi: «Alle 18 sarà il caos» Marotta: «Non è dipeso da noi»

Pericu: «La partita Sampdoria-Milan si giochi alle 20.30»

Federico Casabella

«Spostate Sampdoria-Milan». Lo chiede a gran voce il sindaco di Genova Giuseppe Pericu che ieri ha inviato una lettera al presidente del Milan Silvio Berlusconi e a quello della Sampdoria Riccardo Garrone. Dopo le decisione della Lega calcio di anticipare alle 18 di sabato 14 ottobre la gara tra i blucerchiati e i rossoneri, il Comune cerca di correre ai ripari perchè la gara di cartello, concomitante ad una delle giornate del Salone Nautico, potrebbe paralizzare la città.
A spiegare la mossa dell'amministrazione comunale è l'assessore alla viabilità Arcangelo Merella: «Non possiamo contrastare in nessun modo la concomitanza dei due eventi - spiega -. La polizia municipale sarà impegnata nella zona della Foce e il richiamo di una partita come quella, non ci permette di studiare soluzioni alternative. L’unica via d’uscita è che la gara si giochi alle 20.30». Merella se la prende anche con la società blucerchiata a cui era stato rivolto un appello affinché non si creasse questo accavallamento, ma l'amministratore delegato Beppe Marotta si manleva da ogni responsabilità sulla scelta dell'orario: «Non abbiamo una capacità di influenza così elevata in Lega - spiega il dirigente -, noi abbiamo fatto presente il problema ma di più non potevamo. Magari l'intervento del primo cittadino potrà essere più efficace, ma la decisione non è delle società».
Samp a metà tra Milan e Juventus. Tre giorni fa avversari in Lega, oggi amici sul campo per un'amichevole suggestiva. Questa è la storia di Juve e Samp, cominciata martedì pomeriggio in consiglio di Lega. Riccardo Garrone sbatte la porta in faccia a Matarrese, dimissionandosi dal consiglio direttivo dell’organo direttivo del calcio, e tuona contro la Juve e la sua dirigenza facendo riferimento alle "leggere" sentenze di calciopoli: «Se la Sampdoria avesse fatto ciò che ha fatto la Juventus, sarebbe stata radiata», sono state le eloquenti parole del patron blucerchiato che, questa sera alle 18 al "Mocagatta" di Alessandria, vedrà la sua Samp sfidare proprio le zebre bianconere in un happening sempre suggestivo.
Sulla sfuriata di Garrone è tornato anche Walter Novellino, che si è schierato al fianco del suo presidente, condividendone la protesta: «Sono soddisfatto del comportamento di Garrone - ha detto -. Apprezzo il suo atteggiamento perchè dice le cose che pensa: cose legittime».
Chiusa la parentesi societaria, ad interessare il tecnico sampdoriano è la parte agonistica della sfida. Ritrovata la serenità nell'ambiente grazie alla vittoria scaccia pensieri di domenica scorsa, questa sosta serve per prendere fiato e fare il punto della situazione. Il "test match" di questa sera vedrà una Samp sperimentale: «Farò qualche prova - racconta il tecnico -, voglio vedere Bonanni come mediano perchè ha le capacità per quel ruolo. È arrivato anche il momento di provare Zivanovic e, a sinistra, voglio vedere Accardi e Pieri». Diversi i giocatori fuori forma da recuperare, il tecnico è convinto che tra tutti questi ce ne sia un altro che potrà migliorare il tasso tecnico della squadra: Fabio Bazzani. Un giocatore che, secondo Novellino, «viene da un calvario lunghissimo e vedrà premiati tutti i suoi sforzi. Fabio è importante per la Sampdoria: ha carattere e grinta ed è fondamentale per noi, per quello che sa trasmettere alla squadra». La voglia di rivederlo in campo, però, non deve forzare il recupero dell'attaccante che già lo scorso bruciando le tappe ha complicato i suoi guai: «Farà ancora qualche partita con la Primavera e quando sarà pronto, ci darà una grossa mano».

Stasera in coppia con Bazzani tornerà Francesco Flachi, una coppia del gol che non si potrà vedere in campo prima di un mese e mezzo causa squalifica del numero 10 blucerchiato: «È una squalifica ingiusta - spiega - e lui sta vivendo una situazione delicata. Cerchiamo di mantenergli alto il morale coinvolgendolo alle cene e facendolo sentire parte attiva del gruppo».

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