Otto ragazzi, sette diciassettenni e un diciottenne, sono stati denunciati per aggressione, violenza privata e estorsione ai danni di un diciassettenne compagno di scuola che per tre anni ha subito molestie, linciaggi, aggressioni e ingiurie.
Quattro dei denunciati sono suoi compagni di classe, mentre gli altri frequentano la stessa scuola, un istituto religioso professionale per informatica e segretari dazienda a Fidene, nel quale insegnano anche delle monache.
Per tre anni il ragazzo è stato zitto sperando che le aggressioni terminassero. Più di una volta è tornato a casa con i lividi ma ai genitori non ha mai fornito spiegazioni dettagliate. Poi ha deciso di raccontare tutto alla madre, la quale è andata a parlare con la preside e gli insegnanti che però avrebbero minimizzato parlando di semplici «ragazzate». Il giovane si è deciso a denunciare tutto dopo le ennesime botte. Con la mamma si è rivolto alla polizia di Fidene diretta da Paolo Volta. Gli agenti martedì mattina sono andati a scuola e identificato gli otto bulli. Sul telefonino di uno dei denunciati hanno trovato un video nel quale si vede il ragazzo aggredito dai compagni in classe.
Il filmato mostra i denunciati mentre gli lanciano contro gli zaini, tutto sotto gli occhi impassibili di una insegnante (una laica, ndr) che non dice e non fa nulla. Al momento è al vaglio degli inquirenti anche la posizione della preside e delle insegnanti. Nel cellulare di uno dei ragazzi denunciati i poliziotti hanno trovato le fotografie di una pistola e di una tavoletta di hashish e gli investigatori stanno cercando di capire dove siano state scattate. Nel corso delle perquisizioni a casa degli studenti gli investigatori non hanno trovato nulla. Il gruppo risponde anche di estorsione perché in una occasione ha costretto la vittima a consegnare 20 euro.
«Non si può rimanere indifferenti quando si verifica un episodio così - ha dichiarato Alessandro Cardente, presidente del IV municipio -. Come municipio da quasi due anni organizziamo momenti di sensibilizzazione per i ragazzi degli istituti del territorio, quelli che hanno mostrato un certa attenzione al problema del bullismo». «Ci vuole davvero una gran coraggio a fare dichiarazioni come quelle di Cardente - è intervenuto Francesco Filini, consigliere di An in municipio IV - quando per due anni non si è fatto nulla di concreto per intervenire su questo fenomeno, nonostante i progetti presentati dalle associazioni di volontariato».
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