
Brutte notizie da Hollywood: secondo quanto riportano i media americani, tra cui il Chicago Tribune, le condizioni di Bruce Willis sarebbero in netto peggioramento. L’attore, amato in tutto il mondo per film cult come Die Hard, Il sesto senso e Pulp Fiction, convive da tempo con una demenza frontotemporale, forma precoce e degenerativa di demenza, che si è aggravata nel tempo dopo la diagnosi di afasia nel 2022.
Negli ultimi mesi, secondo indiscrezioni diffuse da fonti vicine alla famiglia e riprese dalla stampa, Willis avrebbe perso la capacità di parlare, leggere e camminare autonomamente, un declino che, però, non è stato ufficialmente confermato dai suoi familiari. L’ultimo aggiornamento risale all’aprile 2025, quando la famiglia aveva parlato di una situazione “stabile” e ribadito il proprio impegno nel sostenere l’attore in ogni fase della malattia.
Una diagnosi difficile da accettare
Quando nel 2022 fu comunicata al pubblico la diagnosi di afasia, la notizia colpì profondamente fan e colleghi, costringendo Bruce Willis al ritiro dalle scene. L’afasia è un disturbo del linguaggio che compromette la capacità di esprimersi e comprendere parole scritte o parlate. Ma la diagnosi successiva è stata ancora più drammatica: demenza frontotemporale (FTD), una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce principalmente le aree del cervello deputate alla personalità, al comportamento e al linguaggio.
Che cos’è la demenza frontotemporale?
Nota in passato anche come malattia di Pick, la demenza frontotemporale rappresenta la forma più precoce di demenza oggi conosciuta. Colpisce infatti persone tra i 55 e i 65 anni, molto più giovani rispetto a chi soffre, per esempio, di Alzheimer. Secondo i dati dell’Osservatorio Malattie Rare (OMAR), la FTD interessa circa 1 persona ogni 9 su 100.000. In circa metà dei casi, ha origine ereditaria, con mutazioni genetiche – spesso a carico del cromosoma 17 – che provocano anomalie nella proteina tau, responsabile della stabilità dei neuroni.
La malattia porta alla degenerazione progressiva del lobo frontale (e in alcuni casi anche di quello temporale) del cervello, causando cambiamenti profondi nel linguaggio, nella memoria, nell’umore e nelle capacità motorie, fino a rendere chi ne soffre completamente dipendente dagli altri.
Una battaglia condivisa in famiglia
La famiglia di Bruce Willis – in particolare l’ex moglie Demi Moore e l’attuale compagna Emma Heming – ha scelto fin da subito di condividere il percorso della malattia, non solo per tenere informati i fan, ma anche per aumentare la consapevolezza su una patologia poco conosciuta. Emma Heming ha più volte raccontato pubblicamente la difficoltà di assistere a un cambiamento così profondo nell’uomo che ama, ma ha sempre sottolineato anche la forza del legame familiare: “Siamo una squadra, affrontiamo tutto insieme. Bruce è circondato dall’amore”.
Nessuna conferma ufficiale sul peggioramento
Nonostante i recenti articoli che parlano di un forte peggioramento, nessun bollettino ufficiale ha confermato che l’attore non sia più in grado di camminare o parlare. La riservatezza della famiglia lascia spazio a molte supposizioni, ma ciò che è certo è che la malattia progredisce e che Bruce Willis non tornerà più a recitare. L’affetto dei fan, però, non è mai venuto meno.
Sui social continuano ad arrivare messaggi di supporto e ammirazione per un attore che ha segnato la storia del cinema con il suo carisma e la sua inconfondibile presenza scenica.