Il personaggio della settimana

"Che me ne frega". Arisa, i gay e la capacità di essere libera dal politicamente corretto

Arisa non è più un'icona gay: "Ma che me frega". Con poche parole la cantante spazza via il politicamente corretto e dimostra cosa vuol dire essere liberi, quindi artisti

"Che me ne frega". Arisa, i gay e la capacità di essere libera dal politicamente corretto

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Arisa è un'artista e non si sbaglia se la si definisce come una delle poche rimaste in Italia. È un'artista nel senso più alto del termine e non solo perché ha una delle voci più belle dell'intero panorama musicale italiano contemporaneo, se non la più bella. È un'artista perché è libera, perché non è ingabbiata in sovrastrutture ingombranti e, soprattutto, non è schiava dell'opinione pubblica. È stata una "schiava sessuale", come ha dichiarato di recente in tv, ma lo ha fatto per "liberissima scelta", come ci ha tenuto a sottolineare, dimostrando ancora una volta la sua totale libertà di essere quello che vuole.

Piace o non piace, e se non piace se ne fa una ragione. A differenza di molti suoi colleghi che rincorrono il pubblico, assecondandone le perversioni culturali di qualunque tipo, Arisa sembra dire: questa sono io, se non vi piace non mi interessa. E in realtà l'ha detto apertamente in risposta alle polemiche della comunità gay, che pare averla "licenziata" da icona. "Ma che me frega", ha risposto con quella "sincerità" che è diventata una sua canzone di grandissimo successo ma anche un modello di comportamento per la cantante. Perché Rosalba Pippa, questo il suo vero nome, non si nasconde dietro il politicamente corretto. In una società in cui si ha paura di dire una parola fuori posto per non urtare una qualunque minoranza, lei dà candidamente degli "ingrati" agli esponenti della comunità lgbtq.

Arisa si mostra nuda e combatte con i fatti il body-shaming e rivendica la vera accettazione di sé. Che non è quella delle solite influencer, modelle o imprenditrici digitali che fingono di avere difetti enormi per dimostrare che si piacciono comunque. Lei è oltre i canoni di bellezza che tanto piacciono ora e si piace davvero. Gli altri trovano sconveniente il suo mostrarsi? Il messaggio è sempre lo stesso: chi se ne frega. Litiga con chi le pare, smaschera il falso perbenismo del "siamo tutti amici" e non rientra tra le sue priorità l'arrabbiatura del prossimo per le sue verità.

È pressoché impossibile trovare ora un sedicente artista che non rincorre il politicamente corretto, che non si mette in scia alle polemiche e le cavalca per qualche follower in più. Per questo Arisa è una delle ultime vere artiste di cui dispone l'Italia, un patrimonio da tutelare e non solo perché la sua voce tocca corde dell'anima profondissime.

È un'artista perché insegna ogni giorno il vero significato della parola "libertà".

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