Chiara Nasti contro i vaccini in gravidanza, i pediatri: "Di salute parli chi è competente"

L'influencer napoletana ha messo in allerta i pediatri a causa delle dichiarazioni fatte sulla profilassi anti pertosse

Chiara Nasti contro i vaccini in gravidanza, i pediatri: "Di salute parli chi è competente"
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Le ultime dichiarazioni di Chiara Nasti in materia di vaccini hanno scatenato la polemica e lo spettro della campagna no-vax è tornato con forza. L'influencer napoletana ha messo in allerta i pediatri di mezza Italia a causa delle dichiarazioni fatte sulla profilassi antipertosse, vaccino al quale lei non si è sottoposta durante la gravidanza. I medici raccomandano la somministrazione del vaccino durante la gestazione per proteggere il neonato durante i primi mesi di vita, ma Nasti ha raccontato di non averlo voluto fare per paura di possibili effetti avversi.

Le parole di Chiara Nasti

Nelle scorse ore Chiara Nasti ha risposto ad alcune curiosità dei suoi follower sulla sua vita da mamma e ha replicato anche alla domanda di un'utente, che le chiedeva se si fosse sottoposta o meno al vaccino per la pertosse durante l'ultima gravidanza. "Da incinta non fare nulla del genere. Essendo molto ansiosa, preferisco che il mio corpo resti così com’è senza iniettarci niente", ha scritto l'influencer, aggiungendo: "Gli effetti avversi mi spaventano. Anche perché il minimo dolore o fastidio lo assocerei a quello". Poi, vista le critiche ricevute a seguito delle sue parole, Nasti ha proseguito: "Vedo gente che ormai si indigna per tutto. E quasi ti vuole convincere a fare ogni tipo di vaccino. I nostri parenti all'epoca non hanno fatto niente di 'sta roba".

Gli ultimi allarmanti dati

Le dichiarazioni di Chiara Nasti arrivano a pochi mesi di distanza dalla tragica morte di un neonato, deceduto proprio di pertosse all'ospedale pediatrico di Padova. A seguito del decesso i pediatri hanno lanciato un nuovo allarme sui crescenti casi di pertosse riscontrati nei lattanti e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha parlato di casi aumentati di dieci volte in tutta Europa solo nel 2023 con rischi mortali elevatissimi. Le parole di Chiara Nasti, vista la risonanza social ottenuta, hanno così spinto alcuni pediatri a esporsi. "Noi non possiamo più ascoltare persone parlare di medicina senza competenza medica. Una influencer deve anche capire che, se la seguono migliaia o decine di migliaia di persone, un messaggio così dirompente non va bene. Deve passare il presupposto che di medicina parlano gli addetti ai lavori", ha precisato Antonio D'Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) alle agenzie di stampa.

La replica dei pediatri

Sulla scia delle parole di Nasti la Federazione, per voce di D'Avino, ha fatto chiarezza: "Nessuno vuol fare sensazionalismo o mettere paura, ma lo dicono i dati: purtroppo oggi di pertosse a un mese di vita si può morire.

Se un lattante contrae la pertosse dalla mamma, perché la mamma non si è vaccinata in gravidanza, aveva un titolo anticorpale basso ed è stata contagiata da una persona con la malattia, quel piccolo, a parte essere ricoverato, può avere difficoltà respiratorie tali che lo possono anche condurre alla morte. Le malattie infettive, purtroppo, se noi non manteniamo delle coperture vaccinali adeguate, circolano".

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