La danza, il bianco, il cancro. Quando Carla Fracci fu "rimandata"

Il 27 maggio 2021 moriva Carla Fracci. La "prima ballerina assoluta", come la definì il New York Times, ha lasciato un segno indelebile nel mondo della danza mondiale ma in pochi sanno che negli anni '40 ricevette la sua prima (e unica) "stroncatura"

La danza, il bianco, il cancro. Quando Carla Fracci fu "rimandata"
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Il 27 maggio 2021 moriva Carla Fracci. La "prima ballerina assoluta", come la definì il New York Times, l'angelo danzante per chi la amava, si è spenta in silenzio protetta dalla sua famiglia al termine di una lunga battaglia contro il cancro. Quale tumore l'abbia strappata alla terra all'età di 84 anni non si è mai saputo, ma il suo nome rimane ben saldo nella storia della danza mondiale.

Carla Fracci sognava di fare la parrucchiera ma la danza diventò la sua ragione di vita quando vide per la prima volta in scena Margot Fonteyn nella rappresentazione de "La Bella Addormentata". Fatica, impegno e dedizione l'hanno portata a essere la ballerina più famosa al mondo, l'unica ad avere ballato nelle più grandi compagnie (dal London Festival Ballet al Royal Ballet, lo Stuttgart e il Balletto del Colon di Buenos Aires, per citarne alcuni) e al fianco di danzatori d'eccellenza come Rudolf Nureyev, John Gilpin, Milorad Miskovitch e Vladimir Vasiliev. La grazia, l'eleganza e il sorriso l'hanno sempre contraddistinta in pubblico e nel privato, come ballerina ma anche come direttrice e insegnate dei giovani talenti, che la ricordano ancora come un esempio di passione e dedizione per la danza.

Il primo "no" nel 1946

L'elenco dei premi e dei riconoscimenti ottenuti nella sua lunga carriera sono tanti. Il suo nome è leggenda in ogni scuola di ballo ma in pochi sanno che agli esordi la danzatrice ottenne la sua prima (e unica) delusione dal mondo della danza. A nove anni Carla Fracci varcò le porte del Teatro alla Scala a Milano. Era magra ed esile e aveva uno spiccato senso del ritmo, ma il suo sogno era quello di acconciare i capelli e fare la parrucchiera.

Era il 1946 e i suoi genitori decisero di farle sostenere un'audizione per entrare a fare parte della scuola di ballo della Scala, che in quegli anni era gratuita. Carla non superò, però, l'esame di ammissione ma la direttrice della scuola, Ettorina Mazzucchelli, vide in lei un potenziale e decise di inserirla nel gruppo delle danzatrici "rimandate" sulle quali lavorare in vista di nuove audizioni. "All'inizio non capivo il senso degli esercizi ripetuti, del sacrificio, dell'impegno mentale e fisico. Io, poi, sognavo di fare la parrucchiera. Fu pesantissimo", rivelò da adulta Carla Fracci, parlando dei primi anni di allenamento e dell'ambiente rigido nel quale è cresciuta, che è stato per lei stimolo e motore di crescita, ma anche un luogo da poter chiamare "casa". Dodici anni dopo, nel 1958, era già prima ballerina.

La passione per i vestiti bianchi

A parlare per lei è sempre stata la sua innata eleganza e il sorriso smagliante, ma c'è un tratto che l'ha distinta nel corso degli anni: la scelta di vestire sempre (o quasi) di bianco. Il sodalizio professionale e personale con la casa di moda Laura Biagiotti le ha permesso di esprimersi con libertà e leggerezza anche nel campo della moda, per questo prediligeva abiti ampi e morbidi, mai pantaloni. Della sua predilezione per il colore bianco, Carla Fracci parlò anni fa, quando fu ospite della trasmissione "Oggi è un altro giorno" su RaiUno. "Il bianco? Cominciai durante la gravidanza, nel 1969. Avevo pochissima pancia ma cercavo un modo per accentuare ancora di più la riservatezza di quel momento.

Il bianco come discrezione, insomma", rivelò a Serena Bortone, scherzando sul fatto che nel suo guardaroba non c'erano solo abiti candidi: "Non è vero che vesto solo di bianco! Nel guardaroba invernale, da qualche parte, ho anche qualcosa di marrone e persino di verde".

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