Da Fedez a Zerocalcare, quando la guerra diventa strumento di visibilità personale

Uno ha disertato una convention di strumenti patrocinata da Israele, l'altro ha deciso quale sia la parte giusta: così la guerra diventa una vetrina personale per "gli artisti impegnati"

Da Fedez a Zerocalcare, quando la guerra diventa strumento di visibilità personale
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Questa è stata la settimana degli "artisti impegnati". Ebbene sì, il conflitto tra Israele e Palestina ha fatto sentire in obbligo alcuni personaggi noti di dire la propria sulla questione, riuscendo a trasformare una convention di fumetti in una questione politica. Il primo è stato il fumettista Zerocalcare, un "prodotto" di quella galassia rossa che è Propaganda live su La7, che ha deciso di disertare il Lucca Comics perché patrocinato anche dall'Ambasciata di Israele. Niente di nuovo per la kermesse, visto che i patrocini delle ambasciate sono pressoché prassi. Ma a questo giro il fumettista ha deciso di montare la polemica in nome del suo sostegno alla Palestina.

I più maligni ipotizzano che Zerocalcare abbia più piuttosto abbracciato la filosofia morettiana di Ecce Bombo: "Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?". Avrebbe potuto comunque partecipare ed esprimere il suo dissenso invece di farei capricci da star e annullare la sua presenza, anche perché la manifestazione e alle porte e non è escluso che possano esserci appassionati del suo lavoro che abbiano acquistato i biglietti, oltre che prenotato l'alloggio e il trasporto, per vederlo. Più che fare un dispetto a Israele, Zerocalcare lo fa a se stesso e a chi lo segue. Vista l'eco ottenuta dal fumettista con la sua defezione, un altro collega ha ben pensato di accodarsi, forse con ancora più convinzione sulla scia di Ecce Bombo, vista la sua popolarità meno dirompente. E così, ecco che anche Maicol & Mirco (è il nome d'arte del fumettista) ha detto che lui non ci sarà. Anzi, lui se possibile ha espanso ancora di più il suo ego, perché nella nota in forma di fumetto condivisa nelle sue storie si è definito un "artista impegnato".

In tutto questo, poteva mancare Fedez? No, certo, quando si tratta di esporsi su temi acchiappalike che aumentano l'engagement lui c'è. È una certezza. Il rapper non ha fatto proclami contro l'Ambasciata di Israele al Lucca Comics, anche perché la sua presenza non era prevista. E se anche lo fosse stata probabilmente non gli sarebbe interessato, visto che il difensore dei diritti in salsa italica qualche tempo fa non si è posto il problema di fare una vacanza supplied, ossia pagata da altri, a Dubai.

Tuttavia, ci ha tenuto a far sapere che dall'alto della sua esperienza geopolitica e delle sue competenze sulle tematiche mediorientali, ha individuato la parte da cui bisogna schierarsi.

Senza alcun dubbio e alcuna esitazione, il rapper di Rozzano convinto di essere oracolo ha sentenziato: "C'è una sola parte dove si può stare: ed è dalla parte dei bambini e dei civili, tutti innocenti, che a Gaza hanno perso o stanno perdendo la vita". Con tanti cari saluti ai bambini e ai civili israeliani vittime di Hamas, evidentemente non così innocenti per Fedez.

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