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pericoloso...". Gli psichiatri condannano il video di Fedez

Fedez ha raccontato di aver interrotto bruscamente la cura con un antidepressivo senza l'uscita graduale: gli psichiatri mettono in guardia da questa pratica molto pericolosa per chi assume tali farmaci

"È pericoloso...". Gli psichiatri condannano il video di Fedez

Fedez è tornato sui social con un video nel quale ha spiegato il motivo della sua assenza, che si è protratta per circa un mese. Nessuna crisi con la moglie ma, pare, la causa sia da ricercare negli effetti collaterali di un antidepressivo che il rapper avrebbe iniziato a prendere a gennaio e che avrebbe cambiato il suo carattere. E quando ha deciso di interrompere la cura a causa degli effetti non graditi, è stato vittima dell'effetto rebound perché l'uscita è avvenuta senza gradualità. Una pratica che gli psichiatri condannano e che sostengono non vada mai fatto.

"Prendersi cura della propria salute mentale significa, prima di tutto, non fare da sé, ma, come per qualunque malattia o disturbo, farsi seguire dallo specialista adeguato", è questa la premessa della presidente della Società italiana di psichiatra (Sip), Emi Bondi, sul video di Fedez. Sull'interruzione brusca degli psicofarmaci, che lo stesso rapper ha sottolineato non sia una pratica opportuna, il medico ha spiegato che "è fondamentale seguire le istruzioni del proprio medico, sia quando si devono assumere sia quando si devono interrompere. Una brusca interruzione decisa autonomamente, è sempre da evitare".

Da parte sua, il medico "deve comunicare chiaramente al paziente i rischi di eventuali effetti collaterali del farmaco prescritto". Ovviamente, il discorso di Emi Bondi parte dal video di Fedez ma si amplia, perché lei stessa ci ha tenuto a precisare che di non conoscere il caso specifico del marito di Chiara Ferragni, "né come sia stato seguito nella terapia ma è importante ribadire che, come per qualunque malattia, anche per quelle che riguardano la salute psichica, vi sono cure farmacologiche o psicoterapiche e vanno guidate dallo specialista, sia nel cominciarle sia nell'interromperle".

Questo perché, come sostiene il medico, possono esserci, "conseguenze legate a una sospensione brusca perché l'organismo deve riadattarsi a una situazione pre-farmaco e perché ci può essere un rebound dei sintomi iniziali, tenuti sotto controllo dal medicinale.

Questo vale anche per le patologie che non riguardano la sfera psichica, si pensi alle cure per la tiroide o al semplice antipertensivo".

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