
Si è spento all'età di 79 anni Angelo Maria Ricci, celebre fumettista italiano, e storica matita di Mister No, Martin Mystère e Diabolik. Il disegnatore era stato costretto a concludere la sua esperienza con Diabolik nel 2023 a causa di problemi di salute. Ricci è morto lo scorso lunedì 4 agosto, a Grottammare (Ascoli Piceno), località in cui si era trasferito nel 2000.
Nato a Rieti il 18 giugno 1946, l'illustratore ha conseguito il diploma presso l'Istituto d'Arte della sua città natale. Poi, nel 1971, arrivato a Milano, comicia a lavorare come illustratore presso la casa editrice L'Esperto. L'anno successivo, invece, inizia a disegnare tascabili per adulti pubblicati dalla Edifumetto di Renzo Barbieri. Ricci lavorerà alla serie Redskate pubblicata di Corrier Boy dal 1978 al 1979. L'arrivo alla Sergio Bonelli Editore avviene negli anni '80, quando comincia a disegnare i fumetti della serie Mister No, ideata da Alfredo Castelli. Successivamente, nel 1982, inizia il nuovo progetto, sempre di Castelli, e si dedica a Martin Mystère. Un legame che andrà avanti fino al 1993.
Nel 1990, nel frattempo, parte una nuova collaborazione con Renzo Barbieri che lo porta a disegnare la serie Sphero. Lavora anche ad alcuni episodi di Tiramolla della Vallardi. Dopo l'addio alla Sergio Bonelli Editore, nel 1993 comincia a lavorare al Corriere dei Piccoli, per il qiale disgna Il giovane Indiana Jones. Non mancano le collaborazioni con Fabbri Editore e De Agostini.
Nel 2000 decide di cessare l'attività di fumettista per andare a vivere a Grottammare. Si tratta però di una pausa breve, perché nel 2001 entra a far parte dello staff di Diabolik. "L'ultimo rubino" è stato il suo episodio d'esordio. L'esperienza con Diabolik va avanti fino al 2023, quando è costretto a interrompere per problemi di salute. La sua ultima storia è "Un alibi perfetto". A far perte del team di Diabolik anche il figlio Marco Ricci, che dal 2008 preparava le chine.
Angelo Maria Ricci è deceduto alcuni giorni, lasciando la famiglia e coloro che lo conoscevano.
"Ci mancherà certo il suo stile inconfondibile, ma anche la sottile ironia che lo portava a firmare le tavole nei punti più introvabili", ha fatto sapere la casa editrice Astorina, nota per la pubblicazione di Diabolik.