Gianna Nannini: "Molestata dal maestro di musica. I fotografi si nascondevano in valigia"

La rocker fiorentina ha rilasciato una lunga intervista, nella quale ha rivelato dettagli inediti sul suo passato e sulla nascita di sua figlia Penelope

Gianna Nannini: "Molestata dal maestro di musica. I fotografi si nascondevano in valigia"
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L'intervista che Gianna Nannini ha rilasciato a Repubblica sta facendo discutere. La rocker fiorentina ha fatto una serie di dichiarazioni molto forti sul suo passato ma anche sul suo presente a partire dalla descrizione che ha dato di sè: "Sono una donna anomala perché non faccio vedere le tette, il culo e le gambe". Sempre fedele a se stessa e alla sua immagine rock, l'artista ha iniziato l'intervista ricordando l'anno della sua nascita ma non quella anagrafica: "Dico sempre che sono nata nel 1983, quando ho avuto un trauma mentale. Ero in Germania quando sono stata male. Sono nata allora. Nuova".

La violenza subita da bambina

Del suo passato, quello più recente e legato alla figlia Penelope, Gianna Nannini ha parlato a lungo nell'intervista, soffermandosi sulla morbosità della stampa scandalistica nei confronti della sua gravidanza. Nel farlo, però, la cantante fiorentina ha rivelato un episodio controverso della sua infanzia: "Quando ero piccola avevo un maestro di musica che mi molestava. Ma la violenza verbale che ho subito quando sono rimasta incinta è superiore a qualsiasi molestia. Trovavo i fotografi nelle valigie. Spuntavano come funghi. Ma io sono cintura nera di karate, la mia guardia del corpo difendeva i fotografi da me".

La riservatezza sulla figlia

Gianna Nannini aveva 54 anni quando rimase incinta della figlia, Penelope, che oggi ne ha 15, e la sua gravidanza fece molto scalpore. Ma a tal proposito l'artista si è voluta togliere un sassolino dalla scarpa: "Rispetto l'opinione degli altri: se tu non sei d’accordo che io possa avere una gravidanza a una certa età, lo rispetto. Ma chi sei tu per dire a me quello che devo fare? Il mio pensiero libero è rispettare l'altro".

La rocker toscana ha cercato di proteggere a ogni costo la privacy della figlia non mostrandola al pubblico e rifugiandosi nel Regno Unito, per farla crescere in modo libero: "È nata in un ambiente in cui non c'era discriminazione, mamme single, donne, uomini e ha vissuto con normalità il fatto che un papà le ha dato la vita ma non è presente, non è un papà. E per questo lei è molto risolta, aperta, indipendente".

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