Pillole reali

Harry al posto di William”. La scelta di Elisabetta che doveva restare segreta

L’ex comandante dell’esercito britannico, Sir Mike Jackson, ha rivelato un aneddoto sconvolgente che riguarda la regina Elisabetta e il principe Harry, ma le sue dichiarazioni potrebbero avere conseguenze nefaste sui rapporti tra i Sussex e la royal family

“Harry al posto di William”. La scelta di Elisabetta che doveva restare segreta
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L’ex comandante in capo dell’esercito britannico, Sir Mike Jackson, ha violato il protocollo per raccontare un episodio sconcertante sul passato del principe Harry. L’ex militare sostiene che per la regina Elisabetta il duca di Sussex sarebbe stato sacrificabile nella guerra in Afghanistan, al contrario del principe di Galles, che doveva essere protetto a qualunque costo in quanto erede al trono. Parole forti, che rischiano di far naufragare definitivamente le già fragili relazioni tra Harry e la sua famiglia.

“Un rischio accettabile”

“[La regina Elisabetta] fu molto chiara. Disse: ‘I miei nipoti sono al servizio della monarchia come soldati e quindi devono fare il loro dovere’. Ecco tutto. Ma fu deciso che per William, in quanto figlio dell’erede al trono, il rischio fosse troppo grande, mentre per il fratello minore il rischio era accettabile”. A fare questa clamorosa rivelazione, nel documentario di Itv “The Real Crown”, citato dal Daily Mail, è stato l’ex comandante in capo dell’esercito britannico, Sir Mike Jackson. L’uomo avrebbe avuto un incontro privato con Elisabetta II per parlare della possibilità che William e Harry partissero per l’Afghanistan e combattessero contro i talebani. La regina, almeno all’inizio, avrebbe voluto inviare nel Paese asiatico entrambi i nipoti, ma poi ci avrebbe ripensato: William è l’erede al trono, il pericolo sarebbe stato troppo grande per lui, ma non per lo “spare” Harry.

La volontà della Regina

Elisabetta II avrebbe preso la decisione di inviare in guerra solo il duca di Sussex sulla base delle informazioni che aveva riguardo al conflitto in Afghanistan e di un ragionamento forse cinico, che umanamente fatichiamo a comprendere, ma dal punto di vista dinastico è piuttosto ovvio e non è nemmeno originale. A proposito della conoscenza che la defunta sovrana aveva dei talebani e della guerra, l’ex capo dell’MI6, John Scarlett, ha spiegato: “Naturalmente [la Regina] aveva la completa autorizzazione per tutto. Aveva l’accesso completo a una eccezionale quantità di informazioni per più tempo di chiunque altro…Era molto discreta, sicura e sempre al corrente di ogni dettaglio. All’epoca ricordo di aver pensato: ‘Wow, Sua Maestà ne sa molto più di noi’”. Per quel che concerne la logica “dinastica”, invece, piaccia o meno le famiglie regnanti sono abituare a ragionare in termini di sopravvivenza monarchica, di preservazione. Ciò non significa assolutamente che Elisabetta II abbia preso la sua decisione a cuor leggero (ammesso che le cose siano andate davvero così). Anzi, per la verità questo tipo di ragionamento è molto più sfaccettato e, di conseguenza, complesso.

Addestrati per difendere la Corona

Sia William, sia Harry hanno intrapreso la carriera militare e sono addestrati come soldati. Il principe di Galles ha frequentato l'accademia di Sandhurst e, stando alla ricostruzione, sarebbe stato "entusiasta" all'idea di partire con il fratello. Comunque in un’eventuale guerra il rischio non è minore per il duca di Sussex. Nel suo memoir Harry ha ricordato: “Nel febbraio 2007 il ministero della Difesa britannico annunciò al mondo che stavo partendo in missione” in Iraq e i “ribelli” provocarono la Casa reale dicendo: “Attendiamo col fiato sospeso l’arrivo del bel giovane principe viziato”. Il duca ha spiegato: “C’era un piano per me…mi avrebbero rapito per poi decidere cosa fare: tortura, riscatto, omicidio…il bel principe sarebbe tornato dalla nonna ‘senza le orecchie’”. Perdere l’erede al trono è devastante per una monarchia, ma lo stesso vale per lo “spare”. La “riserva” è ai primi posti nella linea di successione, è un’ulteriore garanzia di sopravvivenza della Corona quindi, a ben guardare, non è affatto sacrificabile. La regina Elisabetta avrebbe compiuto una scelta difficilissima come nonna e come monarca (non dimentichiamo, infatti, che stiamo parlando dei suoi nipoti e di esseri umani), ritenendo che la royal family dovesse dare un contributo alla lotta contro l’oscurantismo talebano.

Segretezza violata

Finora abbiamo preso in considerazione solo il fatto in sé, ma è necessario sottolineare che oltre alle dichiarazioni di Sir Mike Jackson non c’è altro, almeno per il momento. Il dubbio sulla veridicità è legittimo finché non verranno portate prove inconfutabili. L’ex comandante ha anche precisato di aver violato una norma fondamentale nel suo mestiere: “Ciò che accade nel corso di queste udienze e quel che viene detto rimane tra le due persone coinvolte. Io infrangerò la regola di non divulgare quello che succede in quest’unica occasione”. Queste frasi spingono a ulteriori riflessioni: perché questa storia è venuta fuori solo ora, a un passo dall’incoronazione e con una faida in corso tra Windsor e Sussex? Non aiuta Harry, Carlo e William a trovare la via della riconciliazione. Era proprio necessario raccontarla, peraltro violando la regola della riservatezza e a che scopo? La regina Elisabetta non c’è più, non può più difendersi, quindi rendere pubblica la sua presunta scelta potrebbe essere giudicato un gesto di cattivo gusto. Una rivelazione che rischia di fare gravi danni.

Harry lo sa?

Il principe Harry non ha mai accennato a questa storia. Non ci sono riferimenti nelle interviste e tantomeno nel libro “Spare. Il Minore”. Eppure l’aneddoto poteva evidenziare ancora meglio la presunta disparità di trattamento tra il duca e il principe di Galles, rimarcando il ruolo di “riserva” su cui Harry ha basato tutto il suo memoir e molte delle sue dichiarazioni. Una vera e propria bomba mediatica. A questo punto, se la ricostruzione di Sir Mike Jackson fosse vera, i casi sarebbero due: il principe Harry sarebbe al corrente di tutta la faccenda, ma non avrebbe avuto il coraggio di parlarne in pubblico per non offendere la memoria della nonna. Un limite che il duca avrebbe preferito non superare, anche perché le polemiche lo avrebbero colpito e affondato. Oppure Harry non avrebbe mai saputo nulla. Quest’ultima è la possibilità più pericolosa e apre due scenari: il principe potrebbe decidere di non credere alle parole dell’ex comandante, ma potrebbe anche usare queste dichiarazioni per alimentare la guerra tra Sussex e Windsor. A dire il vero c’è anche una terza possibilità, altrettanto spiacevole: Harry sarebbe stato a conoscenza della storia, avrebbe scelto di tacere, ma ora che la faccenda è venuta fuori non avrebbe più motivo per farlo.

In ogni caso un disastro che si poteva evitare.

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