
Vivere a New York non è meglio che vivere a Teheran. Non si tratta di una provocazione pescata sui social, ma del pensiero di Whoopi Goldberg. Sì, per la popolare attrice americana gli Stati Uniti - faro della democrazia occidentale - possono essere paragonati al regime teocratico dell'Iran. In soldoni, per il volto di "Sister Act" la vita in entrambi i Paesi è "terribile". Ma in realtà la sparata è molto più articolata.
Nel corso del programma "The View", Whoopi Goldberg è stata protagonista di un acceso scontro con la sua co-conduttrice Alyssa Farah Griffin. "Ricordiamo anche che gli iraniani letteralmente buttano giù i gay dagli edifici. Non rispettano i diritti umani fondamentali né il diritto internazionale" le parole della presentatrice che hanno scatenato la furiosa reazione dell'interprete: a suo avviso gli Stati Uniti non sono migliori dell'Iran per quanto riguarda il trattamento riservato ai "gay" e ai "neri". Lo zenit del woke.
"Non facciamolo, perché se iniziamo così, in questo Paese siamo noti per aver legato i gay all'auto" ha aggiunto Whoopi Goldberg, ma la Griffin non è rimasta in silenzio, sottolineando che gli Usa di oggi "non sono per niente come" l'Iran: "L'anno 2025 negli Stati Uniti non è per niente come se mettessi piede a Teheran indossando questo vestito in questo momento". "Non se sei nero" ha replicato Whoopi Goldberg.
Le parole di Whoopi Goldberg hanno scatenato polemiche in rete.
E non è la prima volta che l'attrice finisce nella bufera per un'uscita a vuoto. Nel 2022, infatti, aveva fatto una gaffe sostenendo che il genocidio di sei milioni di ebrei da parte dei nazisti "non aveva a che fare con la razza" ed era stata sospesa da Abc.